La nostra Provincia vide la sua nascita proprio con l’Unità d’Italia il 1860-61 con la caduta del Regno delle Due Sicilie, programmata dalle grandi potenze dell’epoca con l’aiuto della vorace Monarchia Sabauda. La nostra provincia difatti fu realizzata unendo la “liberata” città pontificia di Benevento a quattro limitrofe entità territoriali staccate dalle allora province di Caserta (Terra di Lavoro – Area est, comprensorio Telesino e Sant’Agatese), Campobasso (Molise – Area nord comprensorio Morconese), Avellino (Principato Ultra – comprensorio Apicese e Caudino) e Foggia (Capitanata – comprensorio Fortorino). Ancora oggi nella nostra provincia difatti sono ben riconoscibili le quattro anime, di fatto mai integrate totalmente e che conservano le storiche peculiarità sia territoriali che culturali. Si può difatti arrivare a dire che l’Unità d’Italia che per il Partito del Sud è stata realizzata con scopi ben diversi da quelli dichiarati si rispecchia nella provincia di Benevento, nata male e finita, a questo punto, peggio; sperando che tale conclusione non sia foriera di altri ben più importanti destini, il Partito del Sud Sannio ritiene che questa abolizione sia errata sia nel merito che nelle ragioni addotte. Infatti si è trovato per tale abolizione come motivazioni, una di inutilità degli enti Provinciali ed una di risparmio di risorse e di revisione della spesa pubblica.
Le provincie in quanto
tali furono pensate, da classi dirigenti certamente migliori delle
attuali, come nucleo base organizzativo e di gestione e governo del
territorio, a tal proposito la loro addotta inutilità sarebbe tutta
da dimostrare. Inoltre tale istituzione è oramai molto sentita dai
cittadini oltre a dare loro uno spiccato senso di appartenenza
territoriale. Per quanto riguarda invece il risparmio di risorse si
può opinare che porterebbe di certo un grande vantaggio
l’abolizione delle Regioni, tutte o sull’orlo del dissesto
finanziario o fortemente indebitate, oltre ad essere fortemente
scollegate dalle realtà territoriali più lontane e dalle comunità
più piccole, essendo esse di fatto fortemente incentrate su di una
centralità del capoluogo regionale, specie per le regioni ove tale
capoluogo spesso rappresenta più del 50% della popolazione e quindi
dei voti.
Noi riteniamo che, come al
solito, si è fatto un gran pasticcio all’italiana, difatti se
l’istituzione Provincia fosse inutile allora lo sarebbero tutte a
prescindere dalla loro grandezza territoriale o dalla quantità della
popolazione residente, quindi andrebbero tutte eliminate. Ultimamente
con la scusa del risparmio di spesa si stanno prendendo decisioni che
passano sulle teste della gente e specie delle più piccole comunità.
Portiamo ad esempio anche la diminuzione del numero dei parlamentari,
spacciato come diminuzione di spesa. Se tale spesa è data dal
compenso moltiplicato per il numero dei delegati eletti in
parlamento, ancora una volta, con buona ragione dei cittadini, si
sarebbe potuto agire sul compenso, anche con una forte riduzione,
addirittura aumentando il numero di parlamentari ed aumentando quindi
la rappresentatività dei cittadini. Queste decisioni relegano sempre
più il cittadino ad un ruolo di spettatore e non di attore della
vita politica, concentrando sempre più nelle mani di pochi,
concentrati in ben determinate aree territoriali e sociali,
l’esercizio del potere.
Per i cittadini della
Provincia di Benevento ciò che è fondamentale è il buon governo
del territorio con la massima autonomia possibile, si chiami esso
Regione, Provincia o ambito territoriale ottimale. Noi del Partito
del Sud Sannio crediamo che l’istituzione provincia, magari da
ridisegnare nei confini geografici e da rivedere nelle competenze,
possa essere l’istituzione vicina ai cittadini, tanto da poterne
vedere le esigenze e tale da essere da essi controllata nell’operato,
portando tra l’altro a risparmio di spesa che se invece realizzata
lontano dal cittadino ed in pochi centri di potere, può essere
davvero distratta e nascosta. Inoltre crediamo che alcuni funzioni di
governo vadano inoltre date ad entità territoriali sub provinciali
con estensione di ca. 500Km quadrati e che portino alla eliminazione
dei tanti uffici tecnici comunali, spesso senza competenze
specifiche, non per mancanza dei tecnici ma per l’impossibilità in
piccoli comuni a dotarsi di tutte le competenze necessarie oggi in
materia urbanistica, ambientale, di tutela della salute,ecc.. Ancora
una volta registriamo che i tempi e i metodi della politica sono
lontani dal buon governo territoriale e non coincidono con i bisogni
della gente. Difatti oggi la nostra classe dirigente sia politica che
burocratica insegue con affanno e poca lucidità i temi del risparmio
e della finanza internazionale senza minimamente, anzi sacrificando,
i bisogni del cittadino e delle comunità locali, lasciando i
privilegi e la spesa improduttiva lì dove è. Il Partito del Sud
Gruppo Sannita è fermamente convinto che bisognerà fare una grande
azione di ricostruzione della credibilità di questo paese e delle
istituzioni che possa dare efficienza al governo dei territori,
migliorandolo all’insegna dell’autonomia, dell’efficienza
premiando il merito.
Ponte (Bn) 1 Agosto 2012
Il Consiglio Direttivo del
Partito del Sud Gruppo Sannita
www.sannio.tk
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