Fiorella Mannoia: il nuovo album e l’amore per il sud del mondo Esce il 25 gennaio 2012 in tutti negozi di dischi il concept-album di Fiorella Mannoia intitolato “Sud”. In un’intervista rilasciata all’Ansa, racconta qual è stata la musa che ha ispirato il suo ultimo lavoro discografico. ''Ho maturato l'idea del disco dopo aver letto il libro di Pino Aprile 'Terroni'. Sono rimasta scioccata dal fatto che quello che abbiamo letto nei libri di scuola e' lontano da quello che e' veramente successo intorno all'unita' d'Italia. Volevo nel mio piccolo fare qualcosa per ridare al Sud un po' della dignità che le era stata tolta. Poi naturalmente lo sguardo si e' allargato al tutto il Sud del mondo, a tutti quei paesi saccheggiati, violati, saccheggiati e abbandonati a se stessi come l'Africa, terra di conquista per eccellenza.
Non pretendo di cambiare le cose, ma cercare attraverso la musica di rappresentarne la gioia, la disperazione, la nostalgia, e la migrazione dei popoli” Il suo è un album dedicato a tutta la gente che vive nel sud, una parte rimasta arretrata. Il suo restare indietro rispetto allo sviluppo delle altre zone e d’Italia e del mondo, hanno portato, come sostiene la Mannoia, allo sfruttamento da parte dei politici e della religione: “Sul fatto che il sud resti arretrato ci hanno mangiato tutti, la politica, la religione...''. E sulla questione italiana aggiunge: “''Il Sud e' ucciso dalla criminalità perché non c'e' lo Stato. Basterebbe fermare la corruzione. L'Italia non e' un paese in crisi, e' un paese corrotto". Il suo ritorno con “Sud” è un ritorno fatto di inediti, alcuni scritti per sua mano, altri per mano di artisti come, Ivano Fossati, Paolo Buonvino, Luca Barbarossa, ed è proprio del cantautore romano il pezzo di lancio “Luce”, brano che vede anche la presenza vocale di Faisal Thaer, cantante palestinese. A proposito di Luce, Fiorella Mannoia commenta: "E' un pezzo sulla compassione. Il primo verso dice 'non c'e' figlio che non sia mio figlio': basterebbe questo per ritrovare questo sentimento ormai perduto". Come la maggior parte dei suoi pezzi, dei suoi album, anche i testi di quest’ ultimo disco sono legati molto alla solidarietà, all’emozione e alla voce di un popolo, molte volte non ascoltato. Influenze italiane, straniere, della tradizione locale, un mix di culture che la Mannoia ha voluto, per dare all’album quel senso precipuo che è l’unione tra le diversità e non l’esclusione, l’emarginazione sociale. Una novità speciale di “Sud” è la presenza di sonorità partenopee, quelle di “Quanne vuo bene”, con testo di Titina De Filippo, un omaggio a Napoli che la Mannoia racconta così: “La famiglia De Filippo non ha mai voluto darla a nessuno. Quando hanno saputo che sarei stata io a cantarla, hanno accettato. È' un onore per me".
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