Lo afferma Contribuenti.it e su Cortina è ancora scontro: «Metodi stile Chicago di Al Capone», denuncia l’assessore Finozzi
Forse l'Agenzia delle Entrate imita i «metodi della polizia nella Chicago di Al Capone» (la definizione noir, che allude al blitz di San Silvestro a Cortina, è coniata dall'assessore regionale al turismo Marino Finozzi) ma nel 2011 il Veneto ha battuto ogni record di evasione, segnando un + 14,9% che eleva a quasi 30 miliardi il gettito annuale di risorse sottratte al fisco. E' quanto afferma un'indagine svolta dal Krls Network of Business Ethics per conto dell'Associazione Contribuenti Italiani, un ente no-profit presieduto da Vittorio Carlomagno che si ispira all'insegnamento di sant'Ignazio di Loyola, il fondatore della Compagnia di Gesù.
Nella graduatoria dei redditi non dichiarati, sostiene Krls, la nostra regione è superata soltanto dalla Lombardia (+15,3% rispetto all'anno precedente) e a determinare la massiccia evasione concorrono cinque componenti: il sommerso, alimentato dal lavoro in nero degli extracomunitari ma anche dai dipendenti che svolgono un doppio lavoro occultandone i proventi; l'economia criminale vera e propria (in forte crescita in tutto il Nord); le società di capitali che dichiarano redditi negativi o irrisori e a volte omettono tout court il versamento di imposte; il «transfer pricing» delle grandi imprese che spostano costi e ricavi tra le controllate del gruppo trasferendo fittiziamente la tassazione nei Paesi dove i controlli latitano; la mancata emissione di scontrini, ricevute e fatture da parte dei lavoratori autonomi. Le stime echeggiano un dato - molto controverso in verità - diffuso di recente da Svimez, l'associazione per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno – che attribuiva al Veneto una percentuale di imponibile Irpef evasa pari al 22,4%, la più alta d'Italia. Che dire? Difficile immaginare che da queste parti, dove pure le tasse sono accolte come una maledizione biblica, la violazione delle leggi tributarie superi gli exploit del Sud, con i suoi picchi di evasione ( fonte Agenzia delle entrate) superiori al 66%. Circostanza rimarcata dal governatore Luca Zaia, che, in difesa della perla delle Dolomiti aggredita dai voraci esattori, ha liquidato come sciocchezze le accuse di matrice meridionale al Veneto, invitando a estendere i controlli a sud di Roma dove «l’illegalità fiscale è venti volte superiore».
Analoga l’opinione del succitato Finozzi: «Spaventando i turisti a Cortina si è cercato di dimostrare che siamo evasori “di natura” mentre i dati concreti dicono che in Veneto l’evasione non solo è inferiore rispetto ad altre realtà italiane ma c’è anche un rapporto tra economia, volume e fatturato che abbassa ancora di più questo indice».
Non solo invettive, per l’Agenzia delle Entrate. Sono numerose le mail di cittadini che si complimentano con gli ispettori del Fisco, fa sapere la direzione regionale dell’amministrazione fiscale. «Voglio esprimere l’orgoglio di appartenere ad una vera società civile», c’è scritto su uno dei tanti messaggi, firmato da un contribuente di Belluno.
FONTE: mattinopadova.gelocal.it
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