Pino Aprile ottobre 2012
Ora si parla del forte Fenestrelle, in
cui furono deportati i soldati borbonici.
Perché ora? Ne avete letto sui libri
di scuola?
Ed i Pontelandolfo e Casalduni saputo
niente a scuola?
«Mistificazioni e menzogne accumulate
negli anni »che, per il professor Barbero,
«riaffiorano tutte insieme in un libro
(il mio Terroni; ma ce n'è per molti: Izzo, Di Fiore, Del Boca,
Martucci...) che in futuro verrà letto con incredulità e sgomento».
Io,con incredulità e sgomento,ho letto
delle stragi per rappresaglia compiute al Sud dall'esercito
savoiardo; delle esecuzioni capitali a tappeto (il colonnello Fumel:
circa 300,«briganti e non briganti»), bambini inclusi; degli
stupri; di fabbri che fra le più grandi d'Italia, chiuse, pure
sparando sulle maestranze;
de i saccheggi e elle
deportazioni...(Ci fosse una traccia di «incredulità e sgomento»
per questo, nelle parole del Barbero: e se i napoletani avessero
invaso il Piemonte e deportato sul Gran Sasso i bersaglieri?). E da
chi ho saputo tali cose? Non a scuola. Il professor Barbero lascia
gli studi sul medioevo, il suo campo,
e si dedica al Risorgimento, per confutare (nulla di male, anzi)
affermazioni di «revisionisti». E cos'altro dev'essere la
conoscenza, se non revisionista ? Si pensi a quante volte la fisica
ha ridisegnato l'universo.
Nuovi documenti obbligano a vederle
cose diversamente,correggere dettagli, spiegare fatti poco
comprensibili (ancora si parla di Sud
povero, arretrato e oppresso, «liberato» da mille uomini, ignorando
l'intervento delle grandi potenze, nonostante i documenti di fonte
britannica pubblicati in «Il Regno delle Due Sicilie e le potenze
europee», del professor Eugenio Di Rienzo). «Favole»,
«mistificazioni», «menzogne» quelle sugli orrori di Fenestrelle
(pur descritto come un inferno ad alto tasso di mortalità, in un
libro che porta la prefazione del professor Barbero) e degli altri
campi di concentramento in cui furono ammassati i soldati deportati
al Nord,per«rieducarli»e inquadrarli (
volenti o no) nell'esercito del nuovo
stato unitario: il generale Fanti chiedeva a Cavour di noleggiare
navi all'estero, per imbarcarne 30mila.
Rinchiusi, a Fenestrelle,sulle Alpi,
scrisse Civiltà Cattolica «appena coperti da cenci di tela,
rifiniti di fame perché tenuti a mezza razione con cattivo pane ed
acqua ed una sozza broda ».
Dei1600 prigionieri a Milano, il
generale La Marmora riferì a Cavour: «Coperti di rogna e di
vermina, moltissimi affetti da mal d’occhi e da mali venerei»
(nella più grande città del Nord, non lontano dagli occhi del
mondo). E «non arriveranno a 100 quelli che acconsentono a prendere
servizio».
Gli altri, «branco di carogne»,
avrebbero«trovato modo di metterli alla ragione”»
Furono pochi a morire a Fenestrelle,
secondo i documenti rinvenuti sinora.
E a opporsi all'annessione del Sud
erano, ufficialmente,solo 1500 briganti, ironizzava Massimo
D'Azeglio.
Per quasi un secolo e mezzo ci hanno
detto che a Pontelandolfo furono uccisi solo alcuni liberali filo
savoiardi, da un paese di briganti. Ancora tre anni fa, dei massacri,
un noto accademico parlava come «panzane»,«scempiaggini».«Fuori
i nomi »delle vittime?Ma se non tenevano nemmeno conto di quanti ne
ammazzassero!Ci volle un'inchiesta parlamentare persino per avere
un'idea del numero di soldati fucilati per punizione, nella ritirata
della prima guerra mondiale. A Pontelandolfo,
ora, la stima dei morti è di centinaia
(per Fenestrelle, l'anno scorso si «dimostrò» che erano 4;
quest'anno,siamo a 40).
Bastava un po' di verità. Tutto quel
che si fa, per cercarla, non può che far bene a tutti. Per cercarla
(con i limiti e i rischi che ogni
ricerca comporta) non per negarla. Senza quei vituperati
«revisionisti», di Fenestrelle, Pontelandolfo e altro, non sapremmo
ancora niente.
Si dica tutto il male che si vuole su
come lo hanno fatto(libera critica), c'è qualcosa di peggio: non
averlo fatto prima e meglio di loro. O
per niente.
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