mercoledì 26 ottobre 2011

La crisi e l'Italia ai tempi di Merkel-Sarkozy

Premessa:Berlusconi è ormai manifestamente inadatto a rappresentare l'Italia.Questo è un dato neutro,senza nessuna connotazione politica.E' così,punto.
Detto questo,lo spettacolo offerto dal duo Merkel-Sarkozy è stato un insulto inqualificabile a tutti gli italiani.Non si tratta di essere "patr-italioti";si tratta di educazione e rispetto verso un'intera Nazione.
Gli sberleffi ammiccanti non sono cose che possono permettersi leaders nazionali in una conferenza stampa davanti al mondo intero.Se ritengono Berlusconi una "macchietta farsesca",di fatto l'hanno imitato nella peggior maniera.

Ora,che il nanetto francese sia irritato perchè Bini Smaghi non molla la poltrona nel consiglio della Bce,non lo autorizza a fare il pagliaccio.A maggior ragione quando chi si veste da "professore" è un politico con una quantità di scheletri nell'armadio non indifferente...

Accomunare l'Italia alla Grecia è roba da pazzi.O una precisa strategia...

Scaricare l'attenzione sull'Italia fa comodo;a maggior ragione quando la situazione economica dei cuginetti d'oltralpe inizia ad attirare  l'interesse degli sciacalli delle agenzie di rating.
La tripla A francese rischia di andare a farsi benedire,insieme alla credibilità del sistema bancario.Già,perchè l'esposizione di Societè Generale,Bnp Paribas e Credit Agricole verso la Grecia è bella tosta.E poi ci sarebbe il caso Dexia...

E'vero che la Francia ha un debito pubblico più contenuto del nostro.Ma stanno veleggiando spediti verso il 90% del rapporto deficit/pil.Il tasso di disoccupazione viaggia intorno al 10%,più di un punto percentuale maggiore del nostro.Ed il sistema creditizio è sotto stress per via della maggiore spregiudicatezza finanziaria delle sue banche,mentre quello italiano è meno esposto per via del suo maggior conservatorismo.

Con questo non voglio assolutamente dire che siamo noi a dover impartire lezioni ai francesi.Ma è evidente che non è tollerabile essere trattati come i somari del gruppo,quando chi punta il dito non è molto diverso...

Come al solito si tende a dipingere un quadro dell'Italia sempre decisamente più oscuro di quanto la realtà dei numeri dica.Allora,a costo di passare per il "patri-taliota" che non sono,ecco qualche dato dal recente "Rapporto sulla ricchezza globale 2011" redatto dal centro studi di Credit Suisse.

Secondo il report l'Italia ha una ricchezza pro-capite di 211mila dollari,che tra le grandi nazioni ci pone molto avanti a Regno Unito,Germania,Stati Uniti,Canada e Spagna.Solo la Francia è appena sopra.




Dato forse ancora più importante,è il primato delle famiglie italiane all'interno delle nazioni G-7 per quanto riguarda il minor indebitamento privato.



Altro dato interessante riguarda la percentuale mondiale di possessori di ricchezze superiori ai 100.000 dollari;ebbene:con l'8% l'Italia è il terzo paese al mondo dietro Usa e Giappone,davanti a Germania,Regno Unito e Francia.



Per concludere,la ricchezza complessiva dell'Italia è stimata in 9.100 miliardi di euro.Il che vuol dire che il sistema Paese ha una ricchezza quasi 5 volte maggiore del suo colossale debito di 1.900 miliardi.

Vi sembrano i numeri di una Nazione sull'orlo del fallimento,o default come va di moda dire oggi?

Solo dei pazzi possono sostenere che l'Italia sia un paese andato economicamente alla malora rispetto ai partners europei.E se non sono dei pazzi(e non lo sono),mirano ad altro...

Cosa vogliono che l'Italia presenti entro mercoledì?L'applicazione pedissequa del dettato contenuto nella famosa lettera di Draghi e Trichet?Lo dicano.
E la Merkel dica chiaramente che la sua preoccupazione è proteggere Deutsche Bank ed il suo portafoglio di titoli del debito europeo...

Qui bisogna chiarirsi per bene.Questi signori hanno come unico interesse preservare gli interessi del sistema bancario-finanziario.Di un sistema che dovrebbe già essere tecnicamente fallito;ma che si pretende di salvare drenando le risorse dalla gente comune.

Deve passare anche questa volta il principio di capitalizzazione dei guadagni e socializzazione delle perdite.E siccome è difficile far accettare la stangata ai tedeschi ed ai francesi,si inizia dai Paesi politicamente più deboli,per arrivare poi ad un bersaglio grosso come l'Italia.Dopodichè,quando sarà necessario stangare anche loro,il gioco sarà più facile.

Quella a cui stiamo assistendo non è altro una delle tante crisi cicliche che il capitalismo normalmente attraversa.Il problema è che stavolta abbiamo a che fare con una mega bolla finanziaria,alimentata da un sistema monetario uscito fuori controllo.Ma è essenzialmente una crisi di "carta" dal punto di vista economico,ed una crisi di sovranità dal punto di vista politico.

Bisogna perciò che gli Stati ri-assumano il controllo del sistema di emissione della moneta,ed impongano la sovranità degli interessi dei popoli sopra gli interessi delle oligarchie finanziarie.
Il rapporto tra economia reale e finanza deve tornare ad essere equilibrato,con la seconda al servizio ed in subordine alla prima.

Questo è quello che chiedono gli Indignados e quelli di Occupy Wall Street.Nessuna rivoluzione:soltanto un ritorno al buon senso ed alla normalità.

FONTE: rischiocalcolato.it, lemieconsiderazioniinutili.blogspot.com

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