martedì 8 novembre 2011

Cipe, più Nord che Sud nel Piano delle Infrastrutture

micciche
19 novembre 2010 -  Il Cipe ha approvato l’Allegato Infrastrutture alla Decisione di Finanza Pubblica per gli anni 2011-2013, che contiene l’aggiornamento del Piano delle Infrastrutture Strategiche, itinerario programmatico dell’impegno del Governo in materia di infrastrutture, per un valore complessivo di 233 miliardi di euro.
Lo ha reso noto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Cipe, Gianfranco Micciché, che ha affermato:
“Nel Piano, oltre a quelle già inserite negli anni precedenti, figurano altre opere di grande interesse per il Paese. Per quanto riguarda il Meridione, è stata anche approvata la linea ferroviaria ad alta velocità Napoli-Bari, oltre ad altri interventi richiesti dalle Regioni, il progetto definitivo della Piastra Portuale di Taranto con l’assegnazione di 33,6 milioni di euro, oltre all’assegnazione di 7,8 milioni di euro a copertura del progetto di Riduzione inquinamento acustico lungo le linee esercite dalle Ferrovie del Sud-Est”.
È stato approvato, inoltre, il contratto di programma Portovesme Srl – continua Micciché -, per investimenti da realizzare in Sardegna nel settore delle materie prime. Altre opere di grande interesse per il Paese si concretizzano nell’autorizzazione all’avvio della realizzazione dei primi lotti costruttivi dei progetti definitivi della galleria di base del Brennero, della linea ferroviaria ad alta velocità MI-GE – terzo valico di Giovi – e della linea ferroviaria Milano Venezia, tratta Treviglio Brescia. Sempre in tema di interventi ferroviari sono stati anche approvati il progetto definitivo del cunicolo esplorativo della Maddalena, nell’ambito della Torino-Lione e il progetto preliminare del lotto Fortezza-Ponte Gardena, oltre al quadruplicamento della tratta ferroviaria Verona-Fortezza”, ha concluso Micciché.
Critico Sergio D’Antoni, coordinatore Pd delle politiche e dell’organizzazione del sui territori. “Siamo alle solite. Nel programma di opere approvato oggi dal Cipe il governo cancella di fatto il Mezzogiorno. Su 21 miliardi che il governo dice di aver sbloccato, e che somigliano tanto ai carri armati di Mussolini, al Sud sono stati assegnati appena 200 milioni. Meno dell’uno per cento delle risorse complessive provenienti dal Fondo aree sottoutilizzate, e dunque destinate, almeno in teoria, a investimenti nelle aree deboli del Sud”.
Non è certo con il disco rotto del piano Sud che il governo -continua D’Antoni- riuscirà a nascondere questo ennesimo ennesimo sfregio. Neppure il rapido sfaldarsi del sistema di potere berlusconiano sembra indebolire l’asse di ferro tra Bossi e Tremonti, che in questi tre anni si è meritato la promozione della Lega a ministro della sottrazione delle risorse al Sud”.
I risultati di questa impostazione che spezza l’Italia e danneggia tutto il paese, a cominciare dal Nord, li ha dati oggi l’Ocse, parlando -conclude D’Antoni- di ripresa incerta e diseguale. I cittadini sapranno giudicare“.

FONTE blogsicilia.it

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