Il 9, il 10 e il 11 marzo Gaeta ospita il tradizionale Convegno Nazionale della Fedelissima Città di Gaeta, organizzato dalla Confcommercio di Latina e patrocinato da Confcommercio Campania, Regione Lazio, Provincia di Latina, Comune di Gaeta, Camera di Commercio di Latina, Unione nazionale delle Pro Loco e Pro Loco Città di Gaeta, Ordine Costantiniano di San Giorgio, e Raggruppamenti Storico-militari delle Due Sicilie.
Presso la città che fu perla del Regno delle Due Sicilie e ultimo baluardo borbonico, anche quest’anno si riuniscono diversi studiosi del meridionalismo e storici al fine di evidenziare, con dovizia di documenti, le grandezze del passato che potrebbero oggi aiutare il rilancio economico e morale del Mezzogiorno.
Al centro di questa XXI edizione un tema quanto mai attuale: “Dai primati alla recessione” risponde all’attuale momento quanto mai difficile dettato dalla crisi internazionale con una ricostruzione storica e dettagliata del sistema socio-economico del Sud italiano ai tempi del Regno borbonico; allora al centro dello sviluppo, oggi nel pieno di una recessione.
“Il tema scelto per questo convegno – ha dichiarato il presidente di Confcommercio Latina e Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola – entra a pieno titolo nel dibattito attuale sulle reale potenzialità di crescita del nostro Mezzogiorno italiano. Partendo dal recupero del suo glorioso patrimonio culturale e storico, vogliamo valorizzare le reali vocazioni economiche di un territorio che ha bisogno di riscatto. A questo si aggiunge – ha concluso Vincenzo Zottola – la consapevolezza che un evento di tale rilevanza nazionale possa rappresentare per l’intera classe imprenditoriale coinvolta un’occasione di miglioramento delle proprie attività e dell’intero sistema turistico-commerciale, ancor di più in un momento in cui ogni sforzo deve essere ripagato e ogni progetto di rilancio deve partire proprio dalle imprese”.
“Anche quest’anno Confcommercio Campania rinnova la tradizione di presentare nella nostra città questo evento – ha affermato Maurizio Maddaloni, presidente di Confcommercio Campania e della Camera di Commercio di Napoli – che attira migliaia di partecipanti provenienti da tutte le regioni italiane. Anche se la celebrazione e le iniziative sono tutte concentrate nella cittadina di Gaeta, c’è un legame profondo che lega la nostra città, ultima capitale del Regno delle Due Sicilie e gli accadimenti che videro protagonista il borgo laziale. Il convegno e le celebrazioni sono innanzitutto un momento celebrativo importante e suggestivo – ha aggiunto Maddaloni – ma anche e soprattutto un’occasione per realizzare un evento turistico oramai a rilevanza nazionale. Ecco che accanto alla volontà di accendere un riflettore forte sulla nostra storia, sulla necessità di orientare il faro della nostra conoscenza in tutte le angolazioni possibili, rifuggendo dai coni d’ombra della letteratura e della storiografia a senso unico, c’è una forte motivazione legata allo sviluppo del turismo culturale. La confederazione campana è in prima fila nella realizzazione di iniziative congiunte anche con territori extraregionali ma legati a doppio filo con il passato della nostre terre ma anche e soprattutto con il futuro prossimo. Un futuro che corre spedito lungo l’asse Napoli-Roma – ha concluso il numero uno di Confcommercio Campania – e che passa necessariamente per Gaeta, meta tra le più gettonate dei vacanzieri di Napoli e di tutta la nostra regione”.
“Scoprire, ascoltare la storia della propria gente – ha sottolineato l’avvocato Sevi Scafetta, tra gli organizzatori del Convegno – dei luoghi in cui si è nati, significa valorizzare il pensiero, nobilitare l’azione quotidiana in ogni campo. Questa è l’aspirazione che da sempre anima il nostro Convegno, nato non solo per riscoprire le luci del passato, bensì per ricongiungere quel reciso cordone ombelicale che ci deve unire alla nostra tradizione, attingendovi risorse indispensabili alla crescita personale e comune. Se è evidente che viviamo in un’epoca globalizzata e l’Unità d’Italia resta un punto fermo, non può trascurarsi che una vera integrazione richieda operazioni di verità che permettano alle nuove generazioni di riappropriarsi di tutte le ricchezze mutuate dal proprio passato, vitali per una crescita comune. In questo – ha concluso Scafetta – il Convegno di Gaeta continuerà ad offrire il suo contributo, certi che le Istituzioni, gli Enti territoriali e le organizzazioni imprenditoriali che lo promuovono riusciranno ad imprimere quell’impulso necessario a dare al Sud, e tramite questo all’Italia, quella svolta di orgoglio, moralità e di rinascita che tutti auspichiamo”.
Particolarmente ricco il programma della tre giorni, a partire dallo spettacolo teatrale di sabato 10 marzo “Terroni. Centocinquant’anni di menzogne”, tratto dal celebre libro dello scrittore Pino Aprile.
Di particolare rilevanza il convegno del pomeriggio presso l’Hotel Serapo con apertura alle 16.00, in cui si alterneranno storici, professori, giornalisti e artisti che si soffermeranno, ciascuno con la propria voce e la propria esperienza, sul tema portante dell’evento.
Di particolare rilevanza il convegno del pomeriggio presso l’Hotel Serapo con apertura alle 16.00, in cui si alterneranno storici, professori, giornalisti e artisti che si soffermeranno, ciascuno con la propria voce e la propria esperienza, sul tema portante dell’evento.
Nella giornata di domenica, alle 10, nel Santuario della SS. Annunziata, sarà celebrata la messa in suffragio dei Caduti del 1860/1861.
Seguirà alle 12, sugli spalti delle batterie borboniche in cima alla Montagna Spaccata, la suggestiva cerimonia dell’alzabandiera al fuoco di fucile di decine di soldati in divisa d’epoca con il lancio della corona di fiori per i Caduti del 1860-61 offerta dalla Nunziatella.
Si tratta insomma di tre giorni intensi e importanti, impregnati di storia, cultura, tradizione, riflessione e passione, che riporteranno Gaeta ad essere centro vitale della storia del Sud e il primato economico di un certo Sud al centro del dibattito.
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