sabato 10 marzo 2012

I cittadini del Sannio sempre più poveri il 19 per cento delle famiglie non ce la fa


 

Sannio sempre più povero. È quello che emerge dal dossier della Caritas sulle povertà presentato nella sala consiliare della Rocca dei Rettori. La Caritas diocesana quest’anno ha prodotto il primo dossier annuale sulle povertà dal titolo «Poveri, impoveriti ed esclusi».

Vive in condizioni di povertà relativa nel Sannio il 19,2 per cento della popolazione a fronte di un dato relativo al Mezzogiorno del 23 per cento e nazionale dell'11 per cento. Tragici anche i dati sull'occupazione: il 67,5 per cento degli utenti è disoccupato: dal 2004 in Campania sono stati bruciati 177mila posti di lavoro. A presiedere i lavori, il vicario episcopale per la Carità, don Nicola De Blasio.

All’incontro erano presenti Michele De Rosa, vescovo di Cerreto Sannita; Pompilio Cristino, vicario generale della arcidiocesi beneventana; Ciro Grassini, coordinatore regionale rete osservatori e dossier povertà; don Alfonso Calvano, direttore Caritas diocesi di Cerreto Sannita; Angelo Moretti, responsabile progettazione sociale Caritas sannita; Annachiara Palmieri, assessore provincia di Benevento; Luigi Scarinzi assessore del comune capoluogo.
Una povertà che aumenta e che anche in continua trasformazione.

«Dal 2004 al 2010 in Campania - ha spiegato Ciro Grassini - c’è stata una catastrofe occupazionale con circa 200mila posti in meno. Questo ha portato alle nuove povertà, con famiglie che prima riuscivano a vivere dignitosamente e, senza lavoro, si sono ritrovate in situazione di difficoltà. Poi ci sono anche le famiglie monoreddito che non riescono, comunque a sbarcare il lunario».

Al centro Caritas in piazza Orsini chiedono lavoro, ma parimenti beni e servizi materiali, in particolare vestiti ed aiuti alimentari. Cresce anche la domanda di sussidi economici per il pagamento di bollette ed affitti. I dati che sono stati presentati si riferiscono alle 642 persone transitate nel centro d’ascolto della Caritas nel 2011. La povertà è donna (58,8) e coniugata (52,34). La povertà delle donne nel Sannio non è solo povertà economica e materiale, ma, spesso, anche povertà relazionale, fragilità dei rapporti e delle reti. Inoltre, ancora una volta, la famiglia si conferma la principale protagonista: circa la metà, infatti, risulta coniugata ed in maggioranza vivono con propri familiari.

Donne, immigrati, disoccupati, sempre in aumento, soprattutto da qualche anno, tutti a rappresentare il loro bisogno insoluto di lavoro, che spesso li porta sull’orlo di una disperazione, palesata, però, a volte con estrema dignità, quella che la Caritas da quarant’anni ormai ci insegna a difendere e a tutelare, per promuovere la persona all’interno della comunità di appartenenza.

Centinaia di famiglie scelgono di rivolgersi agli uffici della Caritas per trovare sostegno in situazioni drammatiche di assoluta impossibilità a provvedere alle più elementari esigenze della vita quotidiana; sono spesso famiglie numerose, scarsamente scolarizzate, sempre più abbandonate a se stesse, che non possono più contare, come un tempo, sul supporto di parenti o vicini caritatevoli.

A questa dolorosa Via crucis quotidiana si affiancano, poi, i cosiddetti «nuovi poveri», coloro che non vivono necessariamente nelle degradate periferie urbane, ma «alla porta accanto»; persone che hanno perso il lavoro o che non riescono a trovarlo malgrado l’elevato livello di istruzione.

FONTE: ilmattino.it

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