MILANO - Umberto Bossi si è dimesso da segretario della Lega Nord. Una scelta, la sua, definita "irrevocabile". Tuttavia il senatùr resta presidente del partito, mentre alla guida del partito ci sarà, fino al prossimo congresso, un 'triumvirato' composto da Maroni, Calderoli e Manuela Dal Lago. Il nuovo amministratore del partito nominato dal consiglio federale della Lega è Stefano Stefani. Bossi è stato infine nominato presidente del movimento.
D'altra parte durante il federale della Lega lo stesso Bossi ha ammesso: "Chi sbaglia paga qualunque sia il cognome che eventualmente porti".
Le intercettazioni - Alla base dell'inchiesta di Milano un'intercettazione che vede l'ex tesoriere della Lega Belsito, ora indagato, parlare del 'nero' che Bossi dava tempo fa al partito".
Il nero - Per gli investigatori "il 'nero' è riconducibile alla provenienza del denaro contante che può avere varie origini, dalle tangenti, alle corruzioni". Tra i documenti sequestrati ieri a Roma nella cassaforte del tesoriere vi è un carnet di assegni che reca la scritta "Umberto Bossi". Il carnet, che è relativo al conto corrente della banca sul quale vengono versati i contributi per il Carroccio, è ora all'esame dei pm di Napoli e di Milano. Negli atti dell'inchiesta milanese gli investigatori scrivono che dalle intercettazioni telefoniche emerge che il denaro sottratto alle casse della Lega è andato "a favore" tra gli altri di "Bossi Umberto" e "Calderoli Roberto".
I faldoni fatti sparire dal "Trota" - Altro fatto singolare sarebbe l'arrivo di "Renzo Bossi e la sua fidanzata, Baldo Silvia, (...) insieme alla sede della Lega di via Bellerio per portarsi via i faldoni della casa (ristrutturazioni?) per timore di controlli, visto il periodo critico". Ad annotarlo sono gli investigatori in un atto dell'inchiesta sull'ex tesoriere della Lega Belsito.
Renzo Bossi, contattato da Ansa, ha risposto: "Non ho nascosto alcun faldone, un mese e mezzo fa ho preso nel mio ufficio in via Bellerio due raccoglitori relativi al mio conto bancario personale".
"The Family Bossi" - Nella cassaforte di Belsito, tra la documentazione contabile sequestrata ieri dai carabinieri del Noe e dalla Guardia di Finanza, è stata trovata anche una cartella con l'intestazione "The family". Quello che ipotizzano gli inquirenti è che i documenti siano relativi alle elargizioni ai familiari del leader del Caroccio Umberto Bossi. Gli atti sono all'esame del pm di Napoli, Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e John Henry Woodcock.
D'altra parte durante il federale della Lega lo stesso Bossi ha ammesso: "Chi sbaglia paga qualunque sia il cognome che eventualmente porti".
Le intercettazioni - Alla base dell'inchiesta di Milano un'intercettazione che vede l'ex tesoriere della Lega Belsito, ora indagato, parlare del 'nero' che Bossi dava tempo fa al partito".
Il nero - Per gli investigatori "il 'nero' è riconducibile alla provenienza del denaro contante che può avere varie origini, dalle tangenti, alle corruzioni". Tra i documenti sequestrati ieri a Roma nella cassaforte del tesoriere vi è un carnet di assegni che reca la scritta "Umberto Bossi". Il carnet, che è relativo al conto corrente della banca sul quale vengono versati i contributi per il Carroccio, è ora all'esame dei pm di Napoli e di Milano. Negli atti dell'inchiesta milanese gli investigatori scrivono che dalle intercettazioni telefoniche emerge che il denaro sottratto alle casse della Lega è andato "a favore" tra gli altri di "Bossi Umberto" e "Calderoli Roberto".
I faldoni fatti sparire dal "Trota" - Altro fatto singolare sarebbe l'arrivo di "Renzo Bossi e la sua fidanzata, Baldo Silvia, (...) insieme alla sede della Lega di via Bellerio per portarsi via i faldoni della casa (ristrutturazioni?) per timore di controlli, visto il periodo critico". Ad annotarlo sono gli investigatori in un atto dell'inchiesta sull'ex tesoriere della Lega Belsito.
Renzo Bossi, contattato da Ansa, ha risposto: "Non ho nascosto alcun faldone, un mese e mezzo fa ho preso nel mio ufficio in via Bellerio due raccoglitori relativi al mio conto bancario personale".
"The Family Bossi" - Nella cassaforte di Belsito, tra la documentazione contabile sequestrata ieri dai carabinieri del Noe e dalla Guardia di Finanza, è stata trovata anche una cartella con l'intestazione "The family". Quello che ipotizzano gli inquirenti è che i documenti siano relativi alle elargizioni ai familiari del leader del Caroccio Umberto Bossi. Gli atti sono all'esame del pm di Napoli, Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e John Henry Woodcock.
FONTE: tio.ch
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