sabato 31 marzo 2012

Al Sud il Record delle Addizionali I 138 Comuni con le Tasse più Alte


L' aumento delle entrate In dieci anni le entrate pro capite nei comuni del Centro Nord sono raddoppiate a 402 euro, ma nel Sud triplicate da 119 a 298 euro La mappa delle città dove il prelievo è al 2,83%. Lo sprint di Palermo

Raddoppio dell' addizionale Irpef comunale e, tanto per gradire, anche una stangata sulla casa, con l' aliquota della nuova Imu fissata allo 0,46% per le prime case. A Palermo la decisione del consiglio comunale sulla proposta del commissario, contestatissima dai partiti, è arrivata solo ieri. Quasi in zona Cesarini, perché il termine ultimo dato ai Comuni per modificare le aliquote dell' addizionale Irpef 2012 scade proprio domani, il 31 marzo.
Lo sprint finale è partito e, come è facile immaginare, queste sono ore decisive per le tasche di milioni di contribuenti italiani. Al Sud, dove in 138 comuni la pressione delle tasse locali raggiunge addirittura il 2,83% sui redditi (lo 0,8% dell' addizionale comunale, cui si somma il 2,03% della sovrattassa regionale in Campania, Calabria e Molise), come al Nord. A Venezia l' amministrazione comunale sta ancora valutando il da farsi, ma un aumento dell' addizionale introdotta per la prima volta nel 2011 con un' aliquota bassa, dello 0,19% fino a 55 mila euro di reddito lordo e dello 0,20% per la quota eccedente, è probabile. Tutto dipenderà dai calcoli che gli uffici comunali stanno facendo sul gettito dell' Imu, l' imposta comunale sugli immobili che assorbe l' Ici, e che si pagherà anche sulla prima casa. L' INCOGNITA IMU A Venezia come in mille altri comuni, prima di dare il via libera all' aumento dell' addizionale Irpef, si stanno facendo calcoli e verifiche sulla nuova tassa. E le notizie non sono buone. In molti casi il gettito dell' Imu sugli immobili, che dovrà poi essere diviso tra il Comune e lo Stato, viene stimato dai tecnici municipali a un livello più basso di quello previsto dal ministero dell' Economia. Il rischio che si crei un buco nelle casse comunali c' è, e a scanso di equivoci molti sindaci potrebbero essere indotti a compensare l' Imu con l' addizionale Irpef. A Vicenza, che finora aveva evitato la sovrattassa, il consiglio comunale ha ceduto e ha appena deliberato un' addizionale dello 0,6%, con l' esenzione per i redditi fino a 15 mila euro. Il Comune di Roma ha già l' invidiabile ed esclusivo privilegio di poter applicare ai suoi cittadini un' addizionale maggiorata (lo 0,9% contro il tetto massimo dello 0,8%), e ha appena deciso di mantenerla, insieme all' introduzione dell' Imu con aliquote superiori del 20% a quelle di base previste dal governo. Invece dello 0,40%, sulla prima casa, a Roma si pagherà lo 0,50%, mentre su tutti gli altri immobili (seconde case, uffici e negozi) l' aliquota è stata fissata all' 1,06% (contro lo 0,96% dell' aliquota base). Anche a Sassari la decisione del Comune è freschissima: addizionale dallo 0,3 allo 0,8% del reddito lordo con esenzione sotto i 15 mila euro. A Napoli l' addizionale è stata mantenuta allo 0,5%, ma per evitare di applicare un' aliquota dell' Imu piuttosto pesante, il Comune dovrà per forza affidarsi alle dismissioni (tutt' altro che facili) del patrimonio immobiliare. RIBASSI A FIRENZE E GORIZIA Ad oggi, secondo il database del ministero dell' Economia che raccoglie tutte le delibere comunali sull' Irpef, i comuni che hanno confermato il livello dell' imposta rispetto all' anno scorso sono 209, quelli che l' hanno modificata in aumento sono circa 300, mentre almeno 30 comuni hanno introdotto la tassa ex novo. Tra gli oltre 8 mila comuni italiani solo 8 (un millesimo!) hanno già provveduto a registrare una delibera di riduzione dell' addizionale (Bulgarograsso, Laino, Montalto di Castro, Pignataro I., Sarentino, Verolavecchia e Villandro). Nel frattempo anche il Comune di Firenze ha deciso il taglio della sovrattassa. Scenderà dallo 0,3 allo 0,2%, come a Milano, ma in compenso l' Imu è stata fissata a un livello piuttosto alto per le seconde case (0,99%) e soprattutto su quelle sfitte (1,06%). A Gorizia lo stesso: la piccola addizionale esistente, pari allo 0,1% del reddito, sarà eliminata da quest' anno. A Modena, invece, l' amministrazione comunale ha dovuto cedere, introducendo da quest' anno un prelievo variabile in funzione del reddito che va da un minimo dello 0,52% allo 0,8%. AL SUD TASSE TRIPLICATE I veri problemi, tuttavia, restano nel Mezzogiorno, dove l' aumento pro capite delle tasse locali negli ultimi anni è stato fortissimo, ma continua a non bastare. Secondo il Rapporto Svimez che sarà diffuso oggi, tra il 1991 e il 2010 le entrate tributarie pro capite nei comuni del Centro Nord sono quasi raddoppiate, da 222 a 402 euro, ma nel Sud sono addirittura triplicate passando da 119 a 298 euro a testa, anche se come dice lo Svimez la qualità dei servizi non è affatto migliorata. E in futuro rischia anzi di peggiorare, rispetto al Nord. Il problema, secondo l' istituto, è la mancata perequazione delle risorse tra le zone ricche e quelle deboli del Paese, che è pure prevista dalla Costituzione. Abolendo l' Ici, invece, i trasferimenti del governo centrale sono andati a compensare il gettito e reintegrare il taglio. È stato dato tanto, insomma, a chi aveva già tanto, senza riequilibrare e redistribuire le risorse. Tutto si è cristallizzato. E non sarà la nuova Imu a risolvere il problema
FONTE: corriere.it

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