Hanno un loro inno, quello del tarantino Giovanni Paisiello, hanno un loro simbolo e un loro colore, il rosso. Ma hanno anche una rivista di riferimento, un personaggio simbolo, il brigante, e persino le targhe personalizzate. E poi hanno un loro programma politico: ricostituire il Regno delle Due Sicilie, sciolto nel 1861. Sì, proprio quello dei Borboni. Per cominciare a tradurre in realtà le loro idee, in un motel alla periferia di Bari, un centinaio di rappresentanti di quattro movimenti, il napoletano “Insorgenza Civile” il Comitato Regno delle Due Sicilie, il Movimento Meridionalista e il barese “Italia Prima”, ispirato al libro di Lino Patruno “Fuoco del Sud”, si è riunito per costituire la Confederazione Duosiciliana. La parola d’ordine è staccarsi dal resto d’Italia. Nel caso – dicono – anche con una insurrezione. Guai però a parlar loro di Lega Sud.
I Duosiciliani non apprezzano l’acqua del Po ma nemmeno i politici meridionali che hanno avviato iniziative diverse dalla loro, a iniziare dalla senatrice Adriana Poli Bortone.
I Duosiciliani non apprezzano l’acqua del Po ma nemmeno i politici meridionali che hanno avviato iniziative diverse dalla loro, a iniziare dalla senatrice Adriana Poli Bortone.
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