mercoledì 26 ottobre 2011

E' difficile credere che rimanendo uniti un giorno le differenze tra Sud e Nord del paese potranno essere riequilibrate

E' difficile credere che rimanendo uniti un giorno le differenze tra Sud e Nord del paese potranno essere riequilibrate. Anzi, visto che in 150 anni non si sono avuti segnali di discontinuità, non dovremmo avere dubbi sul fatto che cio' non potrà mai accadere. Lo Stato Italiano ha, tuttavia, un debito morale nei confronti del Mezzoggiorno, poichè è responsabile di aver creato e mantenuto un dualismo economico che non esisteva prima del 1860. L'unità d'Italia ha determinato la fine dell'economia del Sud e l'esplosione di quella del Nord, con la conseguente nascita di fenomeni tristemente attuali, quali emigrazione, assistenzialismo, voto di scambio, criminalità organizzata. E cosi mentre al Nord lavorano piu'di 4 milioni di extracomunitari, dal Sud emigrano ogni anno 700.000 persone. Mentre al Nord si evade per arricchirsi al Sud si evade per sopravvivere. Mentre il Nord si mangia i 2/3 delle pensioni il Sud sopravvive con l'invalidità. Mentre il Nord produce ricchezza il Sud si ammala di tumori e leucemie a causa dei loro rifiuti tossici. Mentre il Nord litiga per infrastrutture inutili al Sud non si riesce a completare l'unica autostrada che collega Reggio Calabria al resto del paese. Mentre si potenziano i treni del Nord, al Sud si tagliano perchè non sono produttivi. Mentre un'insegnante meridionale va ad educare un cittadino setentrionale, un cittadino del Sud non ha piu la scuola. E ogni volta che facciamo la spesa su 100 euro, solo 6 rimangono al Sud mentre il resto va al Nord che ringrazia i meridionali che contribuiscono a mantenere efficienti i loro servizi pubblici. E di tutto questo non se ne parla, perchè si ha paura della verità. E se si ha paura della verità su quali basi puo allora poggiarsi uno Stato sempre piu' debole e ingiusto? Per quanto tempo ancora si dovrà trascinare questa farsa dell'Italietta? E a chi giova tutto questo? Certamente non ai meridionali che sempre piu' numerosi stanno prendendo coscienza della loro condizione di italiani di serie B in cui sono stati relegati dallo Stato Italiano, con la complicità della classe politica meridionale. Se si tira troppo la corda prima o poi si spezza.
FONTE: facebook.com/lecittadelsud

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