sabato 10 marzo 2012

Alessandro Siani sabato e domenica a Bologna in scena con 'Sono in zona'


LO ABBIAMO conosciuto in Benvenuti al Sud, nel ruolo di Mattia, il postino ‘innamorato’ di Maria (Valentina Lodovini) la cui vita viene messa in discussione dall’arrivo del nuovo direttore di filiale, Alberto (Claudio Bisio), brianzolo convinto che da Roma in giù ci sia pure una differenza di orario. Lo abbiamo ritrovato in Benvenuti al Nord, dove si è trasferito perché in crisi con l’ex fidanzata diventata nel frattempo moglie. Come comico, versione self, Alessandro Siani, classe 1974, partenopeo doc, lo abbiamo scoperto nell’ultima edizione di Sanremo, dove visibilmente emozionato si è esibito di fronte a una platea un po’ stanca, in quei giorni, di ‘pontifici’ alla Celentano. Con semplicità e improvvisazione, prendendo per così dire «di mezzo» il violinista dell’orchestra, l’ha invece conquistata a suon di risate. Poi, salendo su una piccola navicella – osando a poche settimane dalla tragedia del Giglio – ha commosso spettatori e telespettatori ricordando che in fondo, nella vita, siamo tutti sulla stessa barca.
CON LO spettacolo Sono in zona, Siani sarà stasera e domani, alle 21, al Teatro delle Celebrazioni, «dove sono già stato – dice – ma dove tornerò più ‘celebrato’». Gioca con le parole Siani, consapevole – in tempi di ‘quid’ – di approdare nella città felsinea con quel quid in più conquistato in Liguria. Anche a Bologna si esibirà in un monologo teso a dissacrare i tanti luoghi comuni «che riguardano il popolo italico e che ci costringono a dimostrare tutto due volte». Con Francesco Albanese, Claudia Miele e Salvatore Misticone (musiche del dj Frank Carpentieri) proporrà uno show in cui tirerà in ballo il nonno, il nipote, la famiglia in tutte le sue ramificazioni

Siani, i suoi parenti cominceranno ad avere paura…«Io credo che nella quotidianità accadano le cose più comiche e divertenti, quindi da lì attingo, dalla mia esperienza. Lo faccio cercando di dissacrare antichi retaggi culturali per cui, tra Nord e Sud, ci sono diversità. I pregiudizi sono ancora tanti.
Il titolo, ‘Sono in zona‘, come nasce? «Dal fatto che tante volte, la gente, per strada, mi chiede ‘Quando vieni da queste parti?’. Ecco la risposta, ‘Sono in zona’, cioè sono ovunque, con voi. Il contatto diretto col pubblico è energia pura, permette di improvvisare, è tutta un’altra cosa dalla recitazione, dove pure convivono comicità e riflessione».
In ‘zona’ Sanremo ha puntato sull’improvvisazione...«Sì, povero violinista! Nel live è un virtuosismo, fondamentale, ma non deve mai colmare vuoti di copione e sceneggiatura».
FONTE: ilrestodelcarlino.it
Spesso i comici sono ‘adulti’ e non particolarmente belli, tant’è che si pensa siano autoironici…«Penso che se non dicessi cose interessanti e divertenti, potrei anche essere George Clooney, ma la gente non si accorgerebbe di me». 

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