domenica 3 febbraio 2013

LEGA NORD ABRUZZO: "Non si tratta quindi di fare un progetto Padania, ma di fare un progetto di sviluppo per ciascuna area del paese."

Dal sito della LEGA NORD ABRUZZO:
Il nuovo Mezzogiorno

L'esigenza di trovare nuovi livelli di efficienza e quindi nuove e più adeguate modalità di governo dell'economia e della società non vale solo per la Padania, ma per tutte le aree del paese. Non si tratta quindi di fare un progetto Padania, ma di fare un progetto di sviluppo per ciascuna area del paese. Le trasformazioni economiche hanno coinvolto infatti tutte le aree, a partire dal Mezzogiorno, del quale è ormai impossibile parlare genericamente come di un problema unico. La realtà economica del Mezzogiorno si presenta infatti oggi all'osservatore come una formazione a mosaico: l'omogeneità – peraltro mai esistita – di un Mezzogiorno indifferenziato ha lasciato il passo a una pluralità di situazioni. All'interno delle stesse regioni possiamo riscontrare presenze a carattere dominante molto diverso: così, le molteplici aree caratterizzate da buon dinamismo a base locale possono confinare con la perdurante staticità di situazioni di mancato sviluppo. Le ricerche in corso consentono di osservare il giustapporsi, e talora l'intrecciarsi, di aree a «sviluppo diffuso» (soprattutto alcune province adriatiche e campane), di «declino industriale» (i poli creati dalla Cassa per il Mezzogiorno), di «stagnazione metropolitana» (più o meno combinata con fattori di dinamismo nelle diverse città) e di «stagnazione periferica» (soprattutto aree interne con bassi livelli di reddito e poco dinamismo). I confini delle regioni tradizionali spesso sono incapaci di delimitare tali situazioni e se, fra quelle possibili, una nuova configurazione economica del territorio meridionale sembra emergere è quella di un'ampia dorsale adriatica, meglio capace di generare forme di crescita autosostenuta, contrapposta a una fascia tirrenica più problematica. Anche per le regioni meridionali si pone quindi un problema di nuova organizzazione uscendo da una dizione che dopo oltre cento anni ha dimostrato chiaramente l'usura del tempo, e dimenticando la fotografia appiattita e opaca troppo spesso mostrata da un generico uso del termine Mezzogiorno. Per quanto lungi dall'essere esaurite, le nostre ricerche già fin d'ora suggeriscono che il problema della governabilità delle aree economiche, che potremmo per comodità chiamare mesoregionali, si presenta in tutto il paese. Ciò non significa, come già si è detto, appiattire il progetto del nuovo Stato sul problema della governabilità dell'area economica. Vi è la necessità di dare la giusta importanza ad altri criteri quali l'esigenza di conservare un giusto equilibrio fra le diverse aree del paese, al fine di conservare adeguata efficienza a livello del sistema Italia, che, proprio perché sistema, deve conservare un suo equilibrio. Dunque, può non esserci coincidenza fra il nuovo livello di governo e la razionalità del progetto economico, ma quest'ultimo comunque deve essere un elemento importante di valutazione.

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