Gentile redazione,
nonostante la "marcia indietro" di oggi, trovo assolutamente incomprensibile l'aver pubblicato un articolo come quello del 23/02 di F. Argentieri, pieno zeppo dei peggiori luoghi comuni su Napoli ed i napoletani ed intriso da una, nemmeno troppo velata, vena di razzismo, con alcuni termini offensivi come "popolo di straccioni" che dovrebbero essere vietati sempre, comunque e rivolti a chiunque.
E' come se si pubblicasse un articolo che parla di "sporchi negri africani" e poi il giorno dopo si dicesse "ma e' chiaro che era un articolo sugli stereotipi e sui luoghi comuni, come vengono chiamate le persone di colore". Ma stiamo scherzando? Averlo pubblicato è gravissimo!
Purtroppo anche in una città come Roma, una volta tradizionalmente "città aperta", oramai il razzismo si diffonde sempre di più, sia contro "extracomunitari" sia contro altre "minoranze" in una città dove oramai sono i romani "veri" ad essere una piccolissima minoranza e c'e' una maggioranza di popolazione "meticcia" di romani con calabresi, abruzzesi, campani e altre provenienze anche straniere...questa situazione, che dovrebbe essere una ricchezza da "melting pot" come New York o Londra, sta invece paradossalmente creando sempre pù insofferenza per le "minoranze". Noi napoletani che viviamo a Roma siamo sicuramente una di queste "minoranze", da offendere allo stadio o in un ufficio pubblico..."vabbe' ma lei che e' napoletano che pretende...ma certo che glielo dico, si capisce, mica siamo a Napoli".
La novità però e' che ora noi napoletani, e noi meridionali in genere, non subiamo più in silenzio, rispondiamo e restituiamo le offese al mittente.
Ad esempio a me, napoletano da più di dieci anni a Roma, e' capitato di far presente ad amici romani che quando si e' fatta (molto male....) l'unità d'Italia l'unica vera capitale europea in Italia era Napoli, Roma e Milano all'epoca erano al confronto città di provincia con meno della metà degli abitanti (ca. 200.000 rispetto ai più di 500.000 di Napoli secondo il 1° censimento del Regno d' "Italia", a Roma e Milano c'erano meno giornali, tipografie, piccole e medie aziende, meno teatri...insomma Napoli era l'unica città italiana al livello di Londra, Parigi e Vienna...e lo dicevano gli scrittori ed i viaggiatori dell'epoca come Goethe e non scrittori di "parte" o "nostalgici borbonici").
E se torniamo ancora più indietro, fu Napoli con le altre città marinare campane come Amalfi e Gaeta (che non e' mai stata "laziale" fino alle invenzioni geografiche del Duce!) riunite in una flotta campana, con a capo il Console Cesario di Napoli figlio del Duca Sergio, che salvarono Roma dall'invasione saracena nell'anno 849 d.C. nella battaglia di Ostia.... senza l'aiuto dei napoletani, Roma avrebbe fatto la fine di Costantinopoli qualche secolo dopo.
Ed infine ancora più indietro nella storia, fu la Magna Grecia, alla quale apparteneva anche Neapolis, che civilizzò i Romani, quest'ultimi a contatto con i megaloellenici della Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, impararono le arti e la filosofia. I Romani incontrarono Parmenide e Pitagora...e ne rimasero così affascinati da prendere in prestito dai neo-greci perfino le divinità.
Forse per questo noi napoletani, anche non conoscendo tutto della nostra passata grandezza culturale spesso la intuiamo, siamo così orgogliosi e tenacemente attaccati ad una squadra di calcio che porta il nome della nostra città. Napoli, pur tra tanti problemi, vuole continuare a vivere ed a lottare per un futuro diverso da quello che il resto d'Italia vuole cucirle addosso con una serie di vessazioni e di ingiustizie, dall'invasione militare del 1860-1861 che non ci "liberò dallo straniero", visto che i Borbone erano oramani una dinastia napoletana e la corona era separata da quella spagnola, ma vennero a depredarci ed a ridurci a città di periferia e capoluogo di provincia e di prefettura. E poi ancora per le tante azioni di colonizzazione dell'infame Regno d'Italia sabaudo (la vera origine della "questione meridionale"), passando per il fascismo, le guerre e fino ad arrivare alla Lega Nord ed ai governi filo-nordisti dei giorni nostri, di destra, centro e sinistra o "tecnici" che siano.
Suggerirei quindi al vostro giornale di non distrarsi troppo coi problemi degli altri e di Napoli in particolare, ma di pensare di più ai problemi della "città eterna" che pur bellissima per testimonianze artistiche di problemi ne ha tantissimi, non minori di quelli di Napoli anzi in certi casi perfino maggiori. Basta pensare ad una metropolitana assolutamente ridicola per una città che conta oramai ca. 3 Milioni di abitanti mentre a Napoli si sta per ultimare la nuova metro collinare che e' un autentico gioiellino, sia per le "stazioni dell'arte" sia per l'integrazione con altre linee e modalità di trasporto come ferrovie e funicolari. Oppure a proposito di abitudini civili, non si capisce perchè non si citano mai i quartieri napoletani dove si fa la raccolta differenziata "porta a porta" e dove la raccolta differenziata supera sempre il 50% con punte oltre l'80% a Bagnoli mentre a Roma non si arriva al 20% ed è comunque inferiore al dato complessivo di Napoli...cose che sia a Roma che in altre città dei "fratelli d'Italia" non si citano mai perché ovviamente non si "venderebbero" e andrebbero contro lo stereotipo dei "napoletani sporchi ed incivili" che non sanno fare la raccolta differenziata ed anzi lanciano il sacchetto di spazzatura dalla finesta.
Insomma per evitare di seminare altro odio e razzismo, che di questi tempi di recessione e di grave crisi economica non ne abbiamo proprio bisogno, vi prego, come chiediamo spesso invano ai giornalisti del Nord di evitare il razzismo antimeridionale e concentrarsi piuttosto sulle tangentopoli, puttanopoli e vari scandali di casa loro, evitate anche voi giornalisti romani l'elenco dei luoghi comuni su Napoli e sul Sud...anche così Roma diventerà una città migliore, aperta, colta, ricca anche con l'apporto di tanti napoletani e tanti meridionali e soprattutto tollerante, non la copia sbiadita delle città del Nord con il loro peggiore razzismo leghista.
Cordiali Saluti
Enzo Riccio
Partito del Sud - Roma
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