mercoledì 21 dicembre 2011

Tutti i vizietti dei tedeschi

Non solo conti truccati. I teutonici hanno fama di onesti, ma uno su 4 ha la "spintarella". E in Svizzera hanno 130 miliardi

Tutti i vizietti dei tedeschi

Si proclamano i più onesti d’Europa o forse del mondo. Con la loro supponenza teutonica fanno la predica a tutti gli altri cittadini del continente, a partire dagli italiani, agli spagnoli, ai greci, che vengono considerati come i «terroni dell'euro», colpevoli della crisi della moneta unica. E invece il mito tedesco dell’onestà, del rispetto delle regole, dei politici che non rubano mai si smonta molto facilmente.
Fra i peggiori difetti di cui ci accusano i tedeschi, c’è quello di essere un popolo di raccomandati. Se però in Italia esiste la «spintarella» nella patria di Beethoven e del Kaiser c’è la «Beziehung», soprannominata «vitamina B», un modo molto “glamour” per dire raccomandazione. È  emerso infatti  che anche tra i tedeschi la conquista del posto di lavoro, in un caso su quattro, è il frutto di relazioni personali. A dirlo è uno studio condotto su 15 mila imprese dall’Istituto per la ricerca sul lavoro e la professione di Norimberga. Le conoscenze, aggiunge l’istituto, contribuiscono anche in maniera significativa alla percentuale di successo delle richieste d’impiego: quasi due candidature di conoscenti o amici su tre si concludono con l’assegnazione del posto. Insomma i «maneggioni» abbondano anche fra Bonn e Berlino, sia nelle aziende che in ambito pubblico. E la politica tedesca è sempre più contraddistinta da pratiche poco ortodosse e che spesso rasentano l’illegalità.

Dall’ex ministro della Difesa che aveva scopiazzato la tesi di dottorato, Karl-Theodor zu Guttenberg, agli scandali sexy nel partito della cancelliera Angela Merkel, fino al caso del presidente federale Christian Wulff, accusato di aver ricevuto un prestito di mezzo milione di euro ad un tasso di solo il 4 per cento dalla moglie di un suo amico imprenditore, i coniugi Egon e Edith Geerkens. La stampa tedesca continua a tenerlo nel mirino per aver aggirato, come ha detto di recente lo Spiegel, la verità sui suoi rapporti (strettissimi) col facoltoso Egon. Del resto la moglie di Geerkens non aveva patrimoni rilevanti quando sposò l’attuale marito negli anni ’90, da allora non lavora, e i due sono in regime di separazione dei beni. La Merkel sta cercando in tutti i modi di difendere Wulff, suo compagno di partito all’interno della Cdu, ma così si sta attirando nuove accuse di scarsa trasparenza e in molti chiedono le dimissioni del presidente.
Come se non bastasse, a stravolgere l’immagine del perfetto tedesco ci sono anche le notizie sull’evasione fiscale e la fuga di capitali in Svizzera. Si stima che nel Paese delle banche siano depositati capitali tedeschi per un valore compreso tra i 100 e i 130 miliardi di euro. Di recente è stato raggiunto un accordo fra Berlino e Berna sui conti segreti ma l'evasione viene praticata in Germania a tutti i livelli. Alla fine di ottobre, si è “salvato” con un’ammenda di 100 mila euro l’ex amministratore delegato di Volkswagen e Bmw, Bernd Pischetsrieder: era accusato di aver reso dichiarazioni false al fisco in relazione all'evasione, accertata, di 234 mila euro, ma la procura non è riuscita a dimostrare la colpevolezza diretta del manager.

FONTE: liberoquotidiano.it

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