Dal 24 al 29 luglio, a Monte Sant’Angelo, l’ottava edizione diFestambienteSud, intitolata "Non sarà certo colpa dei Maya", quest’anno si impreziosisce della presenza di giornalisti, scienziati e scrittori che daranno vita alla rassegna “Teatro delle Idee”. Tra gli ospiti: Gian Antonio Stella, Andrea Segré e Patrizio Roversi, Marco Travaglio e Isabella Ferrari, e le prime assolute di Pino Aprile e Federico Rampini, in una percorso che vuole raccontare il passato, il presente e il futuro dell’Italia. Il 12 giugno Federico Rampini a Foggia in una conferenza di presentazione del suo spettacolo.
lunedì 11 giugno 2012
A proposito delle Due Sicilie
In questi ultimi anni mi è capitato come datore di lavoro, di avere alle mie dipendenze collaboratori stranieri dal Magreb e dai paesi dell’est, uomini in gamba, bravi a svolgere i loro incarichi, lavoratori rispettosi e capacissimi nelle mansioni a cui erano preposti.
Quando però a taluni si domandava il nome, loro rispondevano: sono Giovanni, Giuseppe o Antonio o in altri modi, sempre “italianizzati”, il tutto per ingraziarsi il capo, per risultare più amabili, meno ostici.
Un pò come accade tra le file del nostro meridionalismo, pur di non essere scambiati per neoborbonici, filomonarchici, nostalgici della corona.. si inventano tuttle le formule più assurde, talune abbastanza simpatiche ma perlopiù sono sigle indigeribili, al limite della parodia. Il tutto così, tanto per risultare simpatici agli altri. Ma simpatici a chi? Al padrone? Ai media di regime? Si nasconde la bandiera e l’inno perchè sennò “gli altri” ci prendono per anacronistici.
Ma non si comprende che nel momento in cui si nascondono le proprie origini si è già perso? La bandiera, L’inno, le Due Sicilie sono l’identità, l’appartenenza, la storia, il ventre dal quale proveniamo. Perciò farne a meno, occultarli, è un pò come morire, è dare ancora ragione a chi ha commesso l’assassinio del nostro mondo.
Sono un Duosiciliano, nominativo sconosciuto nei dizionari di italiano, perchè oltre a cancellare due secoli di storia duosiciliana, si è pensato bene di cancellare anche tutto il resto.
Ma io sono un duosiciliano, perchè è questo che rappresento. Non sono uno che ama la protesta tanto per “fare ammuina”, quindi poco mi aggrada vedere personaggi del genere aggirarsi attorno alla nostra lotta, con tanto di vessillo gigliato e poi magari sentirli fare dei distinguo su quello che rappresentano loro e quello che è un duosiciliano.
Non mi piace fischiare gli inni degli altri popoli per esempio, delle nazioni, neppure quello della nazione che ha soppresso e lasciato nell’oblio il mio inno, la mia Patria, il mio Stato, quello delle Due Sicilie.
Se mi è capitato di farlo e di approvare chi lo ha fatto, l’atto di fischiare dico, è perchè il malessere è arrivato a un punto di non ritorno.
Un malessere che ti asfissia e che nasce da tante violenze. Prima fra tutte è sicuramente il mascherare la provenienza storico-territoriale, celare l’identità duosiciliana, perchè altrimenti ti etichettano come neo-borbonico, come filomonarchico..
Quando però a taluni si domandava il nome, loro rispondevano: sono Giovanni, Giuseppe o Antonio o in altri modi, sempre “italianizzati”, il tutto per ingraziarsi il capo, per risultare più amabili, meno ostici.
Un pò come accade tra le file del nostro meridionalismo, pur di non essere scambiati per neoborbonici, filomonarchici, nostalgici della corona.. si inventano tuttle le formule più assurde, talune abbastanza simpatiche ma perlopiù sono sigle indigeribili, al limite della parodia. Il tutto così, tanto per risultare simpatici agli altri. Ma simpatici a chi? Al padrone? Ai media di regime? Si nasconde la bandiera e l’inno perchè sennò “gli altri” ci prendono per anacronistici.
Ma non si comprende che nel momento in cui si nascondono le proprie origini si è già perso? La bandiera, L’inno, le Due Sicilie sono l’identità, l’appartenenza, la storia, il ventre dal quale proveniamo. Perciò farne a meno, occultarli, è un pò come morire, è dare ancora ragione a chi ha commesso l’assassinio del nostro mondo.
Sono un Duosiciliano, nominativo sconosciuto nei dizionari di italiano, perchè oltre a cancellare due secoli di storia duosiciliana, si è pensato bene di cancellare anche tutto il resto.
Ma io sono un duosiciliano, perchè è questo che rappresento. Non sono uno che ama la protesta tanto per “fare ammuina”, quindi poco mi aggrada vedere personaggi del genere aggirarsi attorno alla nostra lotta, con tanto di vessillo gigliato e poi magari sentirli fare dei distinguo su quello che rappresentano loro e quello che è un duosiciliano.
Non mi piace fischiare gli inni degli altri popoli per esempio, delle nazioni, neppure quello della nazione che ha soppresso e lasciato nell’oblio il mio inno, la mia Patria, il mio Stato, quello delle Due Sicilie.
Se mi è capitato di farlo e di approvare chi lo ha fatto, l’atto di fischiare dico, è perchè il malessere è arrivato a un punto di non ritorno.
Un malessere che ti asfissia e che nasce da tante violenze. Prima fra tutte è sicuramente il mascherare la provenienza storico-territoriale, celare l’identità duosiciliana, perchè altrimenti ti etichettano come neo-borbonico, come filomonarchico..
Iscriviti a:
Post (Atom)