LECCE – A partire da settembre scorso, gli studenti della 3B dell’istituto Costa di Lecce stanno lavorando ad un progetto che li vedrà impegnati per i prossimi tre anni: “inventarsi” una prospettiva occupazionale basata sul riconoscimento Unesco della nostra sana e buona “Dieta Mediterranea” quale patrimonio immateriale dell’umanità, puntando quindi sul rilancio dei prodotti della terra e della cucina nostrana.
Relativamente all’ultima provocazione del ministro Cancellieri, secondo cui i giovani sono tutti dei “mammoni”, una ricerca mette in evidenza che nel Salento, come nella maggior parte del meridione, la stragrande maggioranza dei giovani che cercano un lavoro sono ancora costretti ad emigrare. Ogni anno migliaia di giovani del Sud, diplomati e laureati, lasciano casa, amici e paese per recarsi al nord, in Europa e non solo, in cerca di una possibile occupazione, posto fisso o flessibile che sia.
“Attaccati alla mamma? No, alla terra. I nostri giovani sono “terroni”, non “mammoni”. Hanno tra i 16 ei 17 anni e il loro obiettivo non è quello di restare vicino alla “mamma”, ma inventarsi un lavoro nella propria terra per contribuire alla sua crescita”.
Gli studenti hanno così creato e registrato il brand “Dieta Med-Italiana”, contrazione di Dieta Mediterranea Italiana, e hanno già avviato la promozione di quella che chiamano la “tripla A”, agricoltura, alimentazione e ambiente.
L’intuizione dei giovani studenti è molto semplice.Se si riuscisse a far comprendere al resto d’Italia e al mondo intero che il meridione d’Italia è la culla della “Dieta Mediterranea” e che i suoi prodotti e la sua cucina tradizionale rappresentano da sempre uno dei regimi alimentari più sani e gustosi che ci siano, allora, con l’incremento dell’interesse generale, si raggiungerebbero due grandi risultati: in primo luogo si otterrebbe la valorizzazione e la conseguente domanda economica dei prodotti. In secondo luogo, aumenterebbe il numero di visitatori stranieri in Italia interessati a gustare i nostri piatti e a scoprirne i segreti. Se questo accadesse, commercio e turismo avrebbero quindi bisogno di un numero maggiore di operatori del settore che, tradotto in termini di lavoro, significa maggiore occupazione, per tutti ma soprattutto per i giovani.
Un futuro lavorativo è dunque possibile e realizzabile, facendo leva sul rilancio innovativo dell’agricoltura, dell’ittica e dei relativi prodotti e sulla valorizzazione e commercializzazione in tutto il mondo del regime alimentare della dieta mediterranea “italiana”, con un occhio di riguardo al tema ambientale.
Gli imprenditori in erba si stanno già muovendo per diffondere e far conoscere il progetto , utilizzando la rete come strumento privilegiato di promozione a largo raggio. In programma questa primavera, inoltre, l' evento che darà risonanza e visibilità all'iniziativa: il “Festival della Dieta Med-Italiana”.
Altro che “mammoni” e “sfigati”. Piccoli imprenditori crescono.
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