lunedì 19 dicembre 2011
Sulla zattera delle caverne alla scoperta dei segreti del Tunnel Borbonico
NAPOLI - C’è un momento in cui la guida blocca la zattera e chiede a ciascuno di smettere di parlare. È l’istante più emozionante del viaggio più incredibile che possa capitare a una persona ; dopo un minuto la guida sussurra «state ascoltando il silenzio assoluto. In nessun altro luogo riuscirete a provare una sensazione come questa». A dire la verità non esiste un solo secondo che può essere replicato dell’intera esperienza.
Nel ventre della città, quaranta metri sottoterra, al centro di un fiume a bordo di una zattera: non è un filmone d’avventura, è realtà vera, concreta e piuttosto umida. Si tratta dell’ultima scoperta di Gianluca Minin che di professione è geologo ma la sua passione vera è il sottosuolo, anzi il tunnel Borbonico, il percorso scavato da Ferdinando II nella roccia di Chiaia per collegare palazzo reale al mare dietro Castel dell’Ovo. Quel tunnel è stato riscoperto, nuovamente scavato (da detriti e macerie), letteralmente trasformato da Minin che ha lavorato per dieci anni al buio per poter aprire quel percorso ai turisti. Oggi il tunnel è diventato una delle attrazioni turistiche più visitate della città. Sembrava che il progetto ambizioso potesse terminare così.
Invece un giorno s’è materializzata una nuova sfida: una grotta che si trova al di sotto del tunnel ha iniziato ad allagarsi. Niente di preoccupante, è l’acqua «suffregna», solforosa, che risale; si tratta semplicemente di variazioni naturali dell’assetto del terreno: Minin, geologo, ha studiato il fenomeno e s’è tranquillizzato. Però quell’acqua che stava lentamente creando un percorso sotterraneo era troppo avvincente. Alla fine dello scorso mese di luglio il vulcanico geologo decise, con tutto il gruppo di lavoro della sua «Borbonica Sotterranea», di studiare la possibilità di superare quell’acqua, di navigare su quel fiume. Sembrava una follìa, invece non lo era. Il primo saggio di navigazione venne effettuato su un canottino arancione portato di corsa da un amico che voleva a tutti i costi far decollare l’iniziativa. Quel canottino, oggi, è ancora lì sotto: serve a ricordare qual è stato il primo passo dell’incredibile percorso che oggi arriva a conclusione.
Siccome il primo test (raccontato in esclusiva dal nostro giornale) si rivelò vincente, ed ebbe anche un importante riscontro d’interesse da parte del pubblico, l’iniziativa decollò immediatamente.
È stata acquistata una zattera da una ditta specializzata che le prepara per la navigazione nei laghi. Un dettaglio determinante è stata la dimensione dei pezzi che dovevano poter essere infilati nel cuore della città prima di essere montati: subito dopo l’arrivo del materiale, una squadra di sei persone s’è infilata ai margini del fiume sotterraneo ed ha materialmente costruito la zattera che adesso è, praticamente, prigioniera del sottosuolo perché ora che è assemblata non c’è lo spazio necessario per tirarla fuori. Come «molo» è stato utilizzato il vecchio ponteggio di tubi innocenti che era già stato realizzato. Poi si è proceduto con i test. La zattera potrà trasportare fino a quattordici persone contemporaneamente nel tour del sottosuolo della città.
Il percorso inizia esattamente al centro di una antichissima cisterna del seicentesco acquedotto di Napoli. Da quel punto partirono, negli anni ’80, i lavori per la costruzione della Ltr poi sospesi una decina d’anni dopo e mai più ripresi. Così nel cuore della città è rimasto abbandonato un lunghissimo tunnel, per una parte antico e per l’altra moderno, che parte da via Morelli e arriva sotto al palazzo della Prefettura a piazza Plebiscito: e quel tunnel si è lentamente allagato fino a creare il nuovo percorso.
Luce di candele a segnare la strada, piccole torce consegnate ai visitatori per scoprire i particolari che sbucano dal buio intenso: le guide spiegano i segreti degli scavi antichi, quelli della cisterna dalla quale parte la zattera, e degli scavi moderni, quelli che s’intercettano al molo di arrivo della zattera, quando si sbarca per proseguire il tour nel buio della cavità.
Il viaggio in zattera nelle viscere della città verrà aperto ai turisti dal 26 dicembre, per accedere è
necessario prenotare al sito web del tunnel borbonico: la prenotazione è necessaria per preparare adeguatamente la zattera e gli strumenti adatti ad accogliere i turisti nel viaggio più incredibile del mondo.
Un viaggio che si può fare solo a Napoli.
FONTE: ilmattino.it
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