mercoledì 30 novembre 2011

Terapia del dolore in Italia, al Sud si deve ancora soffrire

Inchiesta dei Nas in 244 ospedali. L'«oppiofobia» impedisce
ancora a molti medici di utilizzare i farmaci giusti

L'INDAGINE
Terapia del dolore in Italia,
al Sud si deve ancora soffrire
Inchiesta dei Nas in 244 ospedali. L'«oppiofobia» impedisce
ancora a molti medici di utilizzare i farmaci giusti

MILANO - Basta una legge a cambiare la cultura italiana del non curare il dolore? E soprattutto l’oppiofobia che impedisce a molti medici di usare i farmaci giusti per lenire ciò che non è diritto di nessuno patire? Sembra di no. E lo dice un’inchiesta dei carabinieri del Nas in 244 ospedali, caratterizzati dalla presenza cumulativa dei reparti di chirurgia generale e oncologia. Due settori dove il dolore alberga. E dove la somministrazione di certi farmaci dovrebbe essere diffusa. LE SCALE DEL DOLORE - Le indagini sono state svolte in cinque giorni, dal 19 al 23 luglio 2011, con l'impiego di 500 militari. E la richiesta era partita dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla sanità presieduta dal senatore pd Ignazio Marino. Ne è emerso un quadro di crescita, ma ancora inspiegabilmente critico a più di un anno dall’entrata in vigore della legge che avrebbe dovuto favorire l’uso degli oppioidi dove servono e la formazione di una cultura della moderna terapia del dolore. A cominciare dall’obbligo di usare in reparto scale per la rilevazione quotidiana del dolore avvertito dai pazienti. Misurazione d’obbligo come quella della pressione sanguigna e della temperatura corporea. E praticamente a costo zero.
I NUMERI - Indagate 86 strutture al Nord, 103 strutture al Centro e 55 strutture al Sud. Il dato nazionale è il seguente: su 244 strutture ospedaliere, in 57 non vi era alcuna presenza del Comitato ospedale senza dolore e del Progetto ospedale senza dolore, vale a dire nel 23 per cento dei casi; la presenza di Unità operative per cure palliative è stata rilevata nel 63 per cento dei casi, ossia in 154 strutture; la presenza della scala di rilevazione del dolore è stata rilevata nell'81 per cento dei casi; la continuità terapeutica una volta dimessi dall’ospedale nel 78 per cento dei casi; la collaborazione con medici di medicina generale nel 76 per cento delle strutture; la formazione del personale era presente nell'82 per cento dei casi e il materiale informativo nel 55 per cento; l'utilizzo di questionari sulla soddisfazione della terapia del dolore avviene in 143 strutture (59 per cento) e i veicoli di informazione sono presenti nel 69 per cento dei casi.
ADEGUAMENTO ALLA LEGGE - In sintesi, la percentuale di adeguamento alla legge è pari al 71 per cento su 244 ospedali. Ma ciò che è grave è che il Sud d'Italia registra una percentuale media di adeguamento del 53 per cento (18 punti percentuali in meno rispetto al dato medio nazionale). E grave resta la scelta dei farmaci. Il dato nazionale evidenzia che nelle 244 strutture poste sotto osservazione, dall'inizio del 2008 al giugno di quest'anno, sono state utilizzate 6.678.535 confezioni, con una media nazionale di 27.331 confezioni di farmaci oppioidi. Se poi si osservano i dati per aree, si scopre che il 68 per cento dei 7 milioni circa di confezioni è stato consumato al Nord, il 26 per cento è stato utilizzato al Centro e solo il 6 per cento è stato consumato nel Sud d'Italia. Si rileva lo stesso dato anche dall'osservazione dei numeri, i quali forniscono altre indicazioni: innanzitutto, nei tre anni e mezzo, il Nord si attesta tra le 680.000 e le 700.000 confezioni, il Centro intorno alle 250.000-260.000 confezioni, mentre il Sud non supera (se non di poco nel primo semestre del 2009) le 55.000 confezioni. Vi è, dunque, una differenza enorme tra le 741.000 confezioni consumate al Nord e le 54.000 confezioni consumate al Sud. Se si suddivide il numero delle confezioni per i giorni calcolati (1.278 giorni), si evidenzia un dato piuttosto strano, cioè che il consumo medio giornaliero nel Nord Italia è pari a 41 confezioni al giorno, nel centro Italia è pari a 16 confezioni e nel Sud Italia è pari soltanto a 5 confezioni. Un regresso rispetto a quanto utilizzato prima della legge, quando l’Italia era a livello del Ruanda per uso di dosi di morfina, uno dei parametri internazionali per valutare una corretta terapia del dolore. Nel Sud quindi ancora molti malati soffrono e non dovrebbero. E chi ha un male terminale muore soffrendo e oggi questo sarebbe illegale.

FONTE corriere.it

Pino Aprile, “Giù al Sud”: ecco perché noi terroni salveremo l’Italia

Pino Aprile. Noi terroni salveremo l’Italia


di Pino Aprile
Perché i terroni salveranno l’Italia, come racconto in Giù al Sud? Perché sono i più interessati (ma non i soli) a farlo. Alcune cose sono divenute più chiare, nel Paese, con l’ascesa al potere della Lega nord e l’adozione di una politica ai danni del Sud, che l’ha subita inerte e persino partecipe. La parte del Paese già pesantemente penalizzata (taglio di 1.000 chilometri di ferrovie in 70 anni; esclusione dai piani di sviluppo autostradale, a parte la Salerno-Reggio Calabria; dell’alta velocità, degli aeroporti) è stata ulteriormente impoverita con la sottrazione dei fondi a essa destinati, e con i quali sono stati pagati investimenti al Nord, multe degli allevatori padani disonesti, il terremoto dell’Aquila e altro.
Ed è ripresa l’emigrazione da sud, con flussi simili a quelli degli anni 50 e 60: l’Istat ha contato, nei 10 anni fino al 2008, 700 mila emigrati; 122 mila nel solo 2008. Tantissimi i laureati, con corsi di studio eccellenti, esperienze all’estero.
L’Istat misura macrofenomeni, a me tocca, per mestiere e passione, spiare l’erba che cresce, per capire quali piantine diverranno alberi. Per il mio Terroni, ho girato per il nostro Mezzogiorno come mai in vita mia, negli ultimi due anni: centinaia d’incontri e paesini di cui ignoravo pure l’esistenza. Ho scoperto che una maggiore e più diffusa sensibilità, nel Meridione, era maturata da tempo. Il mio libro è stato solo uno degli strumenti per rivelarla.
Questa nuova consapevolezza si manifesta nella creazione di iniziative culturali, politiche, economiche (magari piccole, ma il seme più piccolo è quello dell’albero più grande, il baobab). A dare vita a tali fermenti sono quasi sempre giovani di ottimi studi che talvolta rifiutano offerte lusinghiere al Nord e all’estero, convinti di poter migliorare la propria condizione con quella della propria terra. È un’onda che si sta alzando, questa di chi non se ne va, tanto che l’etnologo Vito Teti la studia (Una antropologia del restare) come fosse una nuova tribù, quella della «restanza».
E proprio nella regione più povera, la Calabria, è più forte: la più numerosa associazione antimafia («E adesso ammazzateci tutti»); la più vasta rete di associazioni culturali, volontariato, cooperative di lavoro, con ambizioni e programma politico («Io resto in Calabria»); la proliferazione di iniziative giornalistiche antimafia, magari con blog personali, di coraggiosi venti-trentenni (in nove mesi, 25 «attenzionati» dalla ‘ndrangheta, con auto bruciate, minacce, proiettili per posta), come narrano i colleghi Gigi Di Fiore e Attilio Bolzoni.
L’Italia fu unificata, 150 anni fa, con la spoliazione del Sud (distrutte industrie e commerci, svuotate le banche) e la trasformazione in «colonia interna», come Irlanda o Scozia. Il Mezzogiorno fu ridotto in stato di minorità (e oggi si cancellano persino i poeti e autori del Sud dai programmi ministeriali per i licei), nacque la questione meridionale, che prima non esisteva: lo documenta il Consiglio nazionale delle ricerche. Tale sistema, pur squilibrato, portò il nostro Paese fra i primi 10 del mondo. Adesso è superato e dannoso.
Ma chi ne trae vantaggio, il Nord, non ha interesse a cambiarlo; chi ne è penalizzato sì. Per questo, come accaduto in Irlanda, in Scozia e altrove, ci si muove per riequilibrarlo. Un’Italia più equa, invece di impoverirsi nel conflitto fra le sue parti, può correre più forte tutta insieme.
E perché dovrebbe partire oggi e dal Sud? Fu una percentuale fra l’1 e il 2 per cento della popolazione a fare l’unità d’Italia: erano professionisti (avvocati, professori, giornalisti), specie in Lombardia, Veneto, cui l’Austria dava poche possibilità di esprimere le proprie doti, dirigere. Essi crearono, allora, la propria impresa e la compirono: l’unità; ancora oggi sono maggioranza in Parlamento.
Un fenomeno analogo muove oggi il Sud. Se ci riuscirà (io, da quel che ho visto, ci credo, e lo racconto), avremo un’Italia migliore.

FONTE: panorama.it

“Giù al Sud. Perché i Terroni salveranno l’Italia”: presentato al Petruzzelli il libro di Pino Aprile

Pino Aprile

(30 novembre 2011) BARI – Ieri sera alle ore 18.30 nel magnifico scenario del teatro Petruzzelli di Bari, alla presenza del sindaco Michele Emiliano e dello scrittore Raffaele Nigro, il giornalista e scrittore Pino Aprile, originario di Gioia del Colle (BA), ha presentato il suo ultimo lavoro editoriale “Giù al Sud. Perché i Terroni salveranno l’Italia”.
L’incontro è iniziato con l’esibizione degli ottoni dell’orchestra del Petruzzelli, che hanno eseguito l’inno borbonico seguito da melodie tradizionali napoletane e baresi in versione jazz.
I meridionali salveranno l’Italia, perché sono i più interessati a farlo dal momento che è sempre stata adottata una politica a sfavore del Mezzogiorno. Il Meridione, già profondamente danneggiato (taglio di 1.000 chilometri di ferrovie in 70 anni; esclusione dai piani di sviluppo autostradale, a parte la Salerno-Reggio Calabria; dell’alta velocità, degli aeroporti), è stato ulteriormente depauperato con la sottrazione del denaro a esso riservato e con i quali sono stati pagati investimenti al Nord.
È aumentata l’emigrazione da sud, con flussi analoghi a quelli degli anni ’50 e ’60: l’Istat ha calcolato, nei 10 anni fino al 2008, 700mila emigrati di cui 122mila nel solo 2008 di cui molti sono laureati con esperienze all’estero.
Grazie anche ai libri di Pino Aprile è cresciuta nel Sud una nuova coscienza della propria storia che si è espressa nella realizzazione di iniziative culturali, politiche, economiche. A dare vita a questi fermenti sono stati quasi sempre i giovani che alle volte hanno respinto proposte allettanti al Nord e all’estero, certi di poter cambiare in meglio la propria situazione e quella della propria terra.
L’Italia fu unita, 150 anni fa, con l’appropriazione indebita del Sud (cancellate industrie e commerci, spogliate le banche) e con la trasformazione in «colonia», il Meridione fu ridotto in una situazione di inferiorità.
Il libro dà voce a quanti domandano una più corretta riscrittura della storia del Sud dove si ignorano tutti i sacrifici e i successi di quegli italiani che stanno già organizzando la ripresa del Paese e del suo futuro.
A conclusione, il primo cittadino ha invitato gli astanti a mettersi in piedi per ascoltare l’inno nazionale Italiano.

FONTE: ilquotidianoitaliano.it

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO: Dipendente precario accoltella il sindaco Operato, è ricoverato in coma al Rummo

Antonio Salvo Rossi, 51enne padre di cinque figli, ha atteso Domenico Ventucci al lavoro e poi lo ha colpito Subìto arrestato, il primo cittadino è fuori pericolo

Ventucci, del PdlVentucci, del Pdl

BENEVENTO - È stato accoltellato da un dipendente comunale il sindaco di Ponte, Domenico Ventucci. Il primo cittadino sannita è stato subito trasportato all'ospedale «Rummo» di Benevento dove i medici lo hanno operato, mentre i carabinieri hanno fermato l'aggressore. L'agguato che poteva costargli la vita è scattato questa mattina, quando Ventucci, medico 53enne, ha raggiunto il proprio posto di lavoro presso la Asl di Benevento.
IL MOVENTE ECONOMICO - All'Asl lo aspettava il suo aggressore, Antonio Salvo Rossi, impiegato a tempo determinato al municipio. L'uomo, un 51enne originario di Casoria ma residente da anni a Benevento, lo ha colpito con un fendente all'addome lasciandolo a terra, subito fermato dai carabinieri mentre il primo cittadino, fuori pericolo dopo l'intervento dei medici, resta ricoverato in prognosi riservata. Ventucci verrà trasferito in sala rianimazione e tenuto in coma farmacologico. Il primo soccorso - sempre secondo quanto si è appreso - è riuscito a farlo su se stesso proprio il sindaco, medico odontoiatra, subito dopo essere rimasto vittima dell'accoltellamento. Pur perdendo molto sangue, Ventucci è riuscito a sfilare il coltello dall'addome per poi essere soccorso dai suoi colleghi che lo hanno trasportato al nosocomio.
LE REAZIONI - Solidarietà dal mondo politico, l'onorevole Nunzia De Girolamo, coordinatrice del Pdl di Benevento si è detta «esterrefatta per questo ennesimo dramma della disperazione». «Posso comprendere le gravi difficoltà in cui versa l'aggressore - ha aggiunto la deputata sannita - ma non riesco a giustificare in alcun modo il gravissimo gesto di violenza perpetrato ai danni del sindaco Ventucci, stimato professionista, encomiabile dirigente del Pdl e persona assolutamente per bene al quale faccio i miei migliori auguri di pronta guarigione». A farle eco il sindaco di Benevento, Fausto Pepe e il presidente della commissione Ambiente del Consiglio regionale della Campania, Luca Colasanto che ha espresso al sindaco di Ponte, «la propria vicinanza e l'auspicio che possa riprendere al più presto il suo prezioso impegno per la comunità sannita. Quanto accaduto oggi, sebbene frutto della disperazione di un padre di famiglia in gravi difficoltà, è assurdo, inconcepibile e non trova alcuna giustificazione».

TG1 RAI: Sindaco accoltellato nel beneventano da dipendente comunale

Sindaco accoltellato nel beneventano da dipendente comunaleDomenico Ventucci


Domenico Ventucci, primo cittadino di Ponti, è stato sottoposto a un intervento chirugico. L'aggressore, che ha atteso il sindaco sul posto di lavoro, è stato fermato.

BENEVENTO - E' stato un dipendente comunale ad accoltellare questa mattina il sindaco di Ponte (Benevento), Domenico Ventucci. L'uomo sarebbe dunque stato un suo dipendente e in più di un'occasione avrebbe lamentato davanti al primo cittadino le sue precarie condizioni economiche.

L'aggressore, A.S.R., 51 anni, padre di cinque figli, è ora in stato di fermo presso la caserma dei carabinieri mentre la vittima è in sala operatoria all'ospedale Rummo di Benevento. Ventucci, medico di professione, stava entrando alla Asl di Benevento quando l'aggressore lo ha colpito.

LA REPUBBLICA: Impiegato accoltella sindaco di un comune del beneventano

Il primo cittadino di Ponte, Domenico Ventucci, è stato aggredito da un suo dipendente nentre si recava al lavoro


Ha atteso che Domenico Ventucci, sindaco di Ponte, in provincia di Benevento, arrivasse sul posto di lavoro, al poliambulatorio e lo ha accoltellato. A ferire gravemente il medico e primo cittadino è stato un lavoratore socialmente utile, Antonio Salvarossi di 51 anni, che ha avuto un diverbio molto violento con il sindaco di Ponte, medico che era appena giunto al poliambulatorio per prendere servizio, Domenico Ventucci di 53 anni.

L'aggressione è avvenuta questa mattina quando Ventucci, che è un medico, ha raggiunto il proprio posto di lavoro presso la Asl di Benevento. Il sindaco è stato subito trasportato all'ospedale "Rummo" di Benevento dove i medici lo stanno operando. I carabinieri hanno fermato l'aggressore.

Problemi annosi che si trascinano senza una soluzione da molto tempo: in sostanza Salvarossi, sposato, tre figli da anni chiede di passare dal part time al full time ma senza successo. All'improvviso l'uomo ha impugnato un coltello da cucina che aveva portato da casa ed ha aggredito il sindaco Ventucci, accoltellandolo due volte all'addome. Il medico si è accasciato sul pavimento senza forze e con una forte emorragia.

Ventucci è stato immediatamente soccorso da una pattuglia di carabinieri che si trovava in zona e a bordo di un'ambulanza è stato portato all'ospedale Rummo di Benevento. Subito il sindaco è stato portato in sala operatoria in gravi condizioni per essere operato e allo scopo di bloccare l'emorragia. L'intervento è
durato circa due ore e mezzo e alla fine l'intento dei chirurghi è riuscito: Ventucci non è in pericolo di vita ma la prognosi resta riservata.

L'accoltellatore subito dopo si è recato al comando provinciale dei carabinieri per costituirsi. Ha consegnato il coltello ed ha raccontato la sua versione dei fatti. E' stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio. Ai militari ha raccontato la sua storia di precario alla ricerca perenne di un lavoro stabile.
Domenico Ventucci è stato eletto sindaco, con il sostegno di una lista del Pdl 'Berlusconi con Domenico Ventucci'. L'episodio ha destato grandissima impressione nella comunità di Ponte. Al sindaco sono pervenuti numerosi attestati di solidarietà.

L'aggressione al sindaco è avvenuta sotto gli occhi di numerosi pazienti in attesa di una visita. Il poliambulatorio si trova in via 24 Maggio dove il sindaco Ventucci opera come dentista. Il suo aggressore è accusato non solo per tentato omicidio aggravato ma anche per porto illegale di coltello

IL MATTINO: Sindaco accoltellato da Lsu precario nel Beneventano: è grave

BENEVENTO - Il sindaco di Ponte, in provincia di Benevento, Domenico Ventucci, è stato accoltellato da un uomo - di cui non sono state rese ancora note le generalità - che ha atteso la vittima sul posto di lavoro.
L'aggressione è avvenuta questa mattina quando Ventucci, che è un medico, ha raggiunto il proprio posto di lavoro presso la Asl di Benevento. Il sindaco è stato subito trasportato all'ospedale «Rummo» di Benevento dove i medici lo stanno operando. I carabinieri hanno fermato l'aggressore.

Ventucci è stato immediatamente soccorso da una pattuglia di carabinieri che si trovava in zona e a bordo di un'ambulanza è stato portato all'ospedale Rummo di Benevento. Subito il sindaco è stato portato in sala operatoria in gravi condizioni per essere operato e allo scopo di bloccare l'emorragia.

L'intervento è durato circa due ore e mezzo e alla fine l'intento dei chirurghi è riuscito: Ventucci non è in pericolo di vita ma la prognosi resta riservata.

L'accoltellatore subito dopo si è recato al comando provinciale dei carabinieri per costituirsi. Ha consegnato il coltello ed ha raccontato la sua versione dei fatti.

È stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio. Ai militari ha raccontato la sua storia di precario alla ricerca perenne di un lavoro stabile. Domenico Ventucci è stato eletto sindaco, con il sostegno di una lista del Pdl 'Berlusconi con Domenico Ventucci'.

L'episodio ha destato grandissima impressione nella comunità di Ponte. Al sindaco sono pervenuti numerosi attestati di solidarietà.

TV7: ACCOLTELATO IL SINDACO DI PONTE, FERMATO AGGRESSORE


SORPRESO MENTRE SI RECAVA AL LAVORO NELL'ASL DI BENEVENTO
Questa mattina, verso le ore 8,30, a Benevento, nella sede dell’A.S.L. di via XXIV Maggio, il dott. Domenico Rosario Gennaro Ventucci, odontoiatra 53 enne, sindaco del Comune di Ponte (BN), è stato accoltellato all’addome da un uomo con un coltello molto affilato, del tipo usato per tagliare la carne. Soccorso immediatamente e trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile G. Rummo di Benevento, il primo cittadino di Ponte, veniva sottoposto a intervento chirurgico ed allo stato comunque dichiarato fuori pericolo di vita.

Il responsabile, identificato in SALVO ROSSI Antonio, di 51 anni, originario di Casoria ma residente da anni a Benevento, dipendente comunale di Ponte a tempo determinato, è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Benevento per tentato omicidio aggravato e porto abusivo di arma da punta e da taglio. Dai primi riscontri investigativi il gesto sarebbe da ricondurre allo stato precario occupazionale ed economico del responsabile.

NTR24: Accoltellato il sindaco di Ponte Domenico Ventucci mentre si recava al lavoro

L'episodio stamani presso la Asl di Benevento
Accoltellato il sindaco di Ponte Domenico Ventucci mentre si recava al lavoro
Il medico operato al Rummo e dichiarato fuori pericolo di vita
Il sindaco di Ponte, Domenico Ventucci, è stato stamattina accoltellato nell'ambulatorio dell'Asl Benevento 1 di via Ventiquattro maggio, dove lavora come dentista. Erano da poco passate le otto del mattino quando un dipendente del suo comune lo ha sorpreso, e ferito all'addome con un coltello. L'aggressore è un cinquantunenne di Casoria, Antonio Salvo Rossi, ma residente da anni a Benevento, lavorava come Lsu a tempo determinato per il Comune, inquadrato come operatore ecologico. Le difficoltà di portare avanti la famiglia, una moglie e tre figli (e non 5 come in un primo momento comunicato) più volte lo avevano spinto a rivolgersi al sindaco. Ventucci aveva fatto presente all'operaio le difficoltà del momento per chi amministra la cosa pubblica ed i continui tagli cui sono soggetti gli enti locali. In un momento di forte sconforto l' operaio ha deciso di mettere alle strette il primo cittadino e così questa mattina, di buon'ora, si è recato a Benevento, in via XXIV Maggio nello lo studio del medico che è odontoiatra. Salvo Rossi è entrato nello studio del dentista e dopo una breve discussione ha estratto un coltello da cucina ed ha sferrato due colpi all' addome a Ventucci.
Il collega che lo ha prontamente soccorso, il dottor Morante, racconta che, sentendo le urla, si è recato immediatamente nella stanza di Ventucci. “Sembrava una ferita lieve”, dice Morante, “ma appena ha tolto le mani dalla pancia il sangue ha preso a zampillare”. L'arma è un coltello da cucina piuttosto lungo, di quelli che si usano per la carne, che l'aggressore ha lasciato sul luogo del delitto. “Voleva il posto a tempo indeterminato”, ha riferito sempre Morante.
Dopo il primo soccorso Ventucci è stato trasferito d'urgenza al Rummo, dove ha subito un intervento. Morante assicura che è fuori pericolo, salvato dalla massa adiposa. Per Morante forse il coltello ha sfiorato un'ansa intestinale.
A.S.R. si è costituito poco dopo l'aggressione. Secondo indiscrezioni ha preso un caffè a via Meomartini, in un bar vicino la caserma dei Carabinieri. L'uomo avrebbe consegnato al barista alcuni effetti personai. Una volta in stazione, è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Benevento per tentato omicidio aggravato e porto abusivo di arma da punta e da taglio.
Unanime è stata la solidarietà espressa al sindaco da parte del mondo politico e delle istituzioni locali. Dura la reazione del sindacato medico Fesmed-Campania che invoca maggiore tutela per i medici "la cui professione - afferma il sindacato - è divenuta insicura nella nostra regione"

EpicentroBenevento: Amarezza a Ponte

La giunta e il gruppo di maggioranza, dopo l’aggressione a Ventucci:
Salvo Rossi era stato assunto regolarmente proprio da questa amministrazione
  
Benevento 30 novembre 2011 - La giunta ed il gruppo consiliare di maggioranza del Comune di Ponte esprimono - in una nota - la propria solidarietà al sindaco Domenico Ventucci "per l’inaudito ed ingiustificabile atto di violenza di cui è stato vittima".

«La grande disponibilità ed umanità verso tutti del primo cittadino del nostro Comune, mai ci avrebbe fatto pensare che potesse verificarsi un episodio simile; tanto più che il gesto è stato compiuto da un dipendente che questo ente aveva provveduto ad assumere regolarmente; trasformando la sua precedente posizione di precario a dipendente effettivo a tempo indeterminato.

Rinnovando la nostra solidarietà al sindaco e amico Domenico Ventucci, nonché ai suoi familiari, gli auguriamo - conclude la nota - una pronta guarigione e che possa rientrare quanto prima alla guida della nostra comunità».

Il Quaderno: Aggressione a Ventucci, cittadini di Ponte increduli: 'Non se lo aspettava nessuno'


 SERVIZIO IL QUADERNO - Via vai di gente nei pressi del padiglione di emergenza "Giuseppe Moscati" all'interno dell'ospedale "Rummo" di Benevento. Sono i cittadini di Ponte che, appresa la notizia del ferimento del sindaco Domenico Ventucci, si stanno recando in ospedale a Benevento per capire cosa è accaduto e per sincerarsi sulle condizioni di salute del primo cittadino pontese. Poca voglia di parlare tra i pontesi che stanno affollando le scale del padiglione d'emergenza, ma tanta incredulità per un gesto che, dalle loro testimonianze, nessuno poteva mai aspettarsi: "Il sindaco è una persona onesta che ha sempre fatto del bene a Ponte - sostiene un cittadino - appena abbiamo saputo di questa incredibile notizia ci siamo prima chiesti se era vero o no. Non è mai capitata a Ponte una cosa del genere e, credo che non è mai capitata una cosa del genere in tutto il Sannio". Gli fa eco un ragazzo: "In una comunità di tremila anime come la nostra nessuno poteva mai prevedere una notizia del genere. Ventucci oltre a essere un sindaco disponibile è anche un uomo cordiale e sempre pronto ad ascoltare il prossimo". Nessuno conosce l'aggressore, che è stato arrestato dai Carabinieri di Benevento: "Non lo conosciamo e non abbiamo capito il perchè di tanto astio nei confronti del sindaco". Si susseguono racconti, notizie, aggiornamenti e telefonate di chi è rimasto a Ponte e vuol sapere qualcosa in più da chi ha raggiunto l'ospedale di Benevento: "Sorpresi? Siamo sotto shock - ci confessa un'altra persona - ora attendiamo buone notizie dal bollettino medico e speriamo che non sia davvero nulla di compromettente". Tutti chiaramente condannano il gesto dell'aggressore: "Non sappiamo la sua storia, ma anche se è una persona che ha agito con disperazione non è giustificabile ed è giusto che vada in galera". Qualche dipendente dell'ospedale chiede alla gente di liberare l'entrata e la scalinata. Arrivano anche medici, amici e colleghi di Ventucci, come l'assessore comunale Luigi Scarinzi. Qualcuno abbandona il noscomio, mentre in tanti continuano ad approdare.

Il Quaderno: Tentato omicidio: I politici solidarizzano con il sindaco di Ponte. Ventucci ora è fuori pericolo

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ULTIMO AGGIORNAMENTO ORE 16.18 - Dall'Ospedale Rummo non sarà diffuso un bollettino ufficiale sulle condizioni di salute di Domenico Ventucci. Tuttavia, secondo quanto si apprende da voci di corridoio, il sindaco di Ponte ferito questa mattina sarebbe fuori pericolo. Aggredito da un dipendente comunale del suo paese con un coltello molto affilato ha subito un intervento chirurgico che è durato alcune ore.

AGGIORNAMENTO ORE 13.43 - 
Un capannello di cittadini pontesi è in attesa di conoscere notizie sulla condizione di salute di Ventucci e sosta nei pressi della scalinata del padigione di emergenza. Intanto piovono in redazione attestati di solidarietà nei confronti del primo cittadino pontese e di ferma condanna da parte del mondo politico: giunti in redazione i comunicati di Boffa, Cimitile, Formichella, Sandra Lonardo, Mortaruolo, Ricciardi, Capasso, Errico, Cataudo, Bosco.

AGGIORNAMENTO ORE 12.14
- "Un gesto molto grave, ma che va ascritto allo stato di sconforto e di rabbia di un singolo, mosso da risentimento nei confronti del sindaco del Comune per cui lavorava". E' questo il commento che il Comandante provinciale dei Carabinieri, Antonio Carideo, ha rilasciato a margine della conferenza stampa di presentazione del calendario dell'Arma, conclusasi pochi minuti fa. "Non si tratta di un episodio di criminalità organizzata e dunque non ci deve essere allarme sociale. Si tratta, invece, di un evento maturato in un contesto di profondo disagio personale", ha poi aggiunto Carideo. Antonio Salvo Rossi, questo il nome dell'autore dell'aggressione, si trova ora nel carcere di Capodimonte, dopo essere stato tratto in arresto. Quasi terminato l'intervento chirurgico per il sindaco ferito. Anche se la prognosi resta al momento riservata, il primo cittadino di Ponte non è in pericolo di vita. Tra circa un'ora sarà diffuso un bollettino medico ufficiale dai sanitari del Rummo.

AGGIORNAMENTO ORE 11.57
- Dai riscontri dei Carabinieri del Comando provinciale di Benevento emergono nuovi particolari sul ferimento ai danni del sindaco Ventucci. Il fatto si sarebbe verificato intorno alle 8.30, all’interno della sede Asl di Benevento, in via XXIV Maggio. Il primo cittadino di Ponte, è stato colpito all’addome con un coltello da cucina molto affilato. Soccorso immediatamente e trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Rummo di Benevento, dove è stato immediatamente sottoposto a intervento chirurgico. Al momento il 53enne sindaco di Ponte è stato dichiarato fuori pericolo di vita. Il responsabile dell’aggressione Antonio Salvo Rossi, di 51 anni, originario di Casoria ma residente da anni a Benevento, è dipendente comunale di Ponte a tempo determinato. L’uomo è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Benevento per tentato omicidio aggravato e porto abusivo di arma da punta e da taglio. Dai primi riscontri investigativi il gesto sarebbe da ricondurre allo stato precario occupazionale ed economico del responsabile.

SERVIZIO IL QUADERNO - E' ricoverato all'ospedale "Rummo" di Benevento il sindaco di Ponte, Domenico Ventucci accoltellato stamane presso l'Asl di via XXIV Maggio, da un dipendente comunale di Ponte. Si tratta di A.S.R., 51 anni di Benevento, operatore ecologico, padre di cinque figli. Pare che l'uomo abbia più volte manifestato al sindaco le precarie condizioni economiche in cui si trovava a vivere.
Ventucci, che si trovava all'Asl a svolgere la sua professione di medico, è stato colpito da un coltello che l'aggressore aveva con sé: ancora incerte le dinamiche dell'episodio. Secondo una prima ricostruzione ancora da confermare, i due hanno avuto una discussione piuttosto animata e, subito dopo, l'aggressore ha colpito il sindaco per poi essere fermato da altre persone che erano a pochi passi dal luogo dell'incidente ed hanno evitato il peggio intervenendo in maniera tempestiva. Sul posto sono poi giunti i carabinieri di Benevento che hanno bloccato l'aggressore che si trova attualmente in stato di fermo presso la caserma dei Carabinieri. Il primo cittadino pontese è stato immediatamente trasportato all'ospedale "Rummo" è sottoposto ad intervento chirurgico. Le sue condizioni però, non dovrebbero essere gravi. A breve altre news su questo portale.

Il Sannio Quotidiano: Accoltellato il Sindaco di Ponte

BENEVENTO - Momenti di terrore poco fa all’interno dei laboratori Asl di via XXIV maggio, dove una persona ha accoltellato il dottore Domenico Ventucci 53 anni, odontoiatra presso la struttura sanitaria, nonché sindaco di Ponte. Trasportato in ospedale per Ventucci sembra si sia reso necessario un intervento chirurgico. Paralizzata ovviamente tutta l’attività ambulatoriale dell’Asl. Sul posto i carabinieri. A compiere il gesto un 51enne di Benevento ex Lsu che si è costituito.

Corriere del Sannio: Accoltellamento sindaco Ponte, dal Sannio ecco i messaggi di solidarietà

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Sannio sotto shock per l’accoltellamenro del sindaco di Ponte. Dal mondo politico e istituzionale giungono messaggi di solidarietà:
“Il segretario generale della Uil sannita, Fioravante Bosco, esprime solidarietà al sindaco di Ponte: “La Uil di Benevento esprime viva solidarietà al sindaco di Ponte, Domenico Ventucci, persona perbene e amministratore attento. Egli ha sempre governato il territorio con coscienza e razionalità, anche in questo difficile momento di depressione economica che non ha risparmiato Benevento e la sua provincia. Ciò detto, il sindacato condanna l’aggressione perpetrata nei confronti di Ventucci ed è vicino al primo cittadino della comunità di Ponte, vittima di questa triste vicenda di cronaca. Con la violenza – conclude - non si è mai risolto alcun problema”.
“Sincera vicinanza” al sindaco di Ponte è stata espressa oggi dall’onorevole Nunzia De Girolamo, coordinatrice del Pdl di benevento, che si è detta “esterrefatta per questo ennesimo dramma della disperazione”.Posso comprendere le gravi difficoltà in cui versa l’aggressore  - ha aggiunto la deputata sannita - ma non riesco a giustificare in alcun modo il gravissimo gesto di violenza perpetrato ai danni del sindaco Ventucci, stimato professionista, encomiabile dirigente del Pdl e persona assolutamente per bene al quale faccio i miei migliori auguri di pronta guarigione”.
Il consigliere provinciale Alfredo Cataudo ha espresso solidarietà e vicinanza al sindaco di Ponte, dott. Domenico Ventucci, ferito stamani nell’ambulatorio dell’Asl di Benevento presso la quale lavora. Cataudo, doppiamente Collega della vittima, essendo medico dentista egli stesso e amministratore pubblico, ha dichiarato di essere rimasto profondamente colpito nell’apprendere quanto accaduto stamani. “Purtroppo, ha commentato Cataudo, in specie i sindaci  sono nell’occhio del ciclone, stretti come sono tra l’incudine, cioè i bisogni sociali, e il martello, cioè le politiche restrittive di finanza pubblica. I cittadini reclamano servizi ed opere, ma sempre più spesso gli amministratori non sono in grado di dare alcuna positiva risposta per la mancanza letterale di risorse finanziarie.  E’ evidente che, in una situazione quale quella che stiamo vivendo con angoscia, è facile perdere il lume della ragione: qualcuno in condizioni particolari può lasciarsi andare a gesti tanto inconsulti, quanto inutili se non controproducenti. La cosa più triste è che vengono colpiti anche coloro i quali sicuramente costituiscono un esempio di rettitudine e lavorano per la collettività. Auguro all’amico Ventucci una pronta guarigione”.
Il Segretario Mortaruolo (Pd): “Esprimo solidarietà e vicinanza al sindaco di Ponte, l’amico Domenico Ventucci, ferito stamani nell’ambulatorio dell’Asl di Benevento presso la quale lavora.
L’augurio di prontissima guarigione e con la sicurezza di vederlo prestissimo sedere di nuovo sullo scranno più alto del Comune di Ponte”.
La consigliere regionale della Campania, Lonardo: “‘’Esprimo il mio sincero rammarico e la mia ferma condanna per l’aggressione subita oggi dal sindaco di Ponte, Domenico Ventucci. Il sindaco, gravemente ferito, rimane ricoverato nella Rianimazione dell’Ospedale Rummo di Benevento. Fortunatamente è dato fuori pericolo. Ribadisco la mia solidarietà alla vittima e la mia dura condanna per l’accaduto. Nessuna protesta, nessun disagio sociale può mai giustificare il ricorso alla violenza’’. E’ questo il commento del consigliere regionale Sandra Lonardo, dopo aver appreso del grave episodio di sangue”.
L’amministrazione comunale di San Nicola Manfredi ed il sindaco Fernando Errico esprimono vicinanza e viva solidarietà al sindaco di Ponte Mino Ventucci, vittima questa mattina di un accoltellamento.
“Ogni forma di violenza - dice il sindaco Fernando Errico - è da esecrare e da condannare senza se e senza ma. Ma l’agghiacciante episodio che coinvolto il collega ed amico Mino Ventucci deve indurre a riflettere sulla condizione in cui oggi si trovano a dover operare sindaci ed amministratori locali spesso privi di sostegno e di risorse nel fronteggiare situazioni molto spinose.” Quanto accaduto stamane al sindaco di Ponte- conclude Errico - deve sollecitare tutti, classe politica, parti sociali e semplici cittadini, ad abbassare i toni e ad agire con moderazione ed efficacia per risollevare le sorti di una situazione oggettivamente delicata, soprattutto negli Enti Locali.”
L’onorevole Nicola Formichella, esprime tutta la sua solidarietà personale  e politica al Sindaco di Ponte Domenico Ventucci ,vittima questa mattina di un aggressione all’interno della ASL dove lavora.
“Dinanzi a questi avvenimenti afferma Formichella,non hanno alcun valore le appartenenze politiche, ne i contrasti ideologici.  E’ necessario che tutti condividano un messaggio di solidarietànei confronti di un uomo,prima che di un sindaco, vittima di un grave attentato.
La disperazione e la condizione dell’uomo che ha aggredito il primo cittadino di Ponte, non può servire a giustificare  un gesto del genere, anche perché, farlo significherebbe alimentare un clima di tensione che già si respira da tempo.
Mi auguro  continua il deputato,che l’amico Domenico Ventucci si rimetta presto,e torni ad esercitare  con serenità il suo mandato da sindaco che ha sempre svolto con grande dedizione nell’interesse dei suoi concittadini.
Giovanni D’Aronzo Partito Socialista Italiano:“ A nome del partito tutto, voglio esprimere solidarietà e vicinanza al sindaco Ventucci, per l’insano gesto di cui è stato vittima questa mattina. L’augurio è che possa riprendersi quanto prima e tornare a svolgere in piena serenità il ruolo Istituzionale”.
L’on.Costantino Boffa ha inviato un messaggio al Sindaco di Ponte, Domenico Ventucci, per augurargli una pronta guarigione: “La notizia della violenta aggressione di cui sei stato vittima mi ha scosso profondamente. Ti auguro una prontissima guarigione e di ritornare al più presto ad amministrare la comunità di Ponte. Una comunità che, in un momento così delicato e particolare, certo si stringerà al tuo fianco chiudendo ogni varco alla violenza e alle intimidazioni. Ti invio dunque la mia solidarietà e il mio affettuoso saluto”.
Luca Ricciardi, consigliere provinciale del PDL, si unisce alle espressioni di solidarietà e di vicinanza al sindaco di Ponte. “Nel rinnovare la mia stima e l’amicizia a Domenico Ventucci – ha dichiarato Ricciardi -, auguro al sindaco una pronta guarigione perché al più presto un ottimo amministratore possa tornare al suo lavoro a servizio della collettività, sia, soprattutto, perché possa risollevare dall’angoscia la sua Famiglia. Nel contempo - ha continuato il consiglire Ricciardi - condanno quanto è successo: questi gesti assurdi non risolvono al cun tipo di problema. Niente può essere più importante del rispetto della vita umana e della persona”.
Il senatore Pasquale Viespoli:«Piena, totale e incondizionata solidarietà al sindaco Ventucci per il gravissimo e insano gesto di cui è stato vittima. Il mio augurio è che possa tornare al più presto e con rinnovata energia all’attività professionale e politica, per cui si è sempre speso con impegno, passione e un forte tratto di umanità».
Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Episodi come quello avvenuto ai danni del sindaco di Ponte, Domenico Ventucci, testimoniano la gravità e drammaticità del momento che stiamo vivendo e sono il segno evidente di come le difficoltà economiche possono generare allarmanti problematiche sociali. Nell’esprimere la più ferma condanna per quanto accaduto oggi, formulo un sincero augurio di pronta guarigione all’amico e collega Ventucci, anche a nome dell’intera cittadinanza di Benevento”.
Il sentatore Cosimo Izzo: “La notizia del ferimento dell’amico Domenico Ventucci mi lascia stupefatto ed incredulo.
Resto assolutamente perplesso ed esterefatto dall’insano ed assurdo gesto che condanno senza tentennamenti perpretato nei confronti di un uomo perbene, remissivo, sempre prodigo a comprendere i problemi della gente e proteso a dare soluzione, dedito alla sana e corretta gestione amministrativa della sua Comunità.
 Ho già espresso la mia indignazione nonché la mia affettuosa vicinanza a Domenico ed ai suoi familiari e gli auguro una pronta guarigione perché gli amici, che siamo tanti, il Popolo della Libertà, la Comunità di Ponte e del Sannio hanno bisogno di averlo presto di nuovo all’opera e come amministratore e come professionista”.
Il circolo territoriale del Partito Democratico di Ponte esprime solidarietà nei confronti del sindaco di Ponte dott. Domenico Ventucci per lo sconcertante episodio di cui è stato vittima.
Nel condannare con forza questo ed ogni altro atto di violenza, da tutti gli iscritti un augurio di pronta guarigione.
Nota congiunta del Forum Giovani di Ponte e della Pro Loco pontese  che hanno indirizzato un messaggio di auguri, per una pronta guarigione, al primo cittadino di Ponte, Domenico Ventucci, il quale è stato accoltellato, questa mattina, da un dipendente del proprio Comune, presso la sede Asl di Benevento, dove il primo cittadino presta servizio. “Condanniamo in pieno il vile e assurdo gesto perpetrato ai danni del nostro sindaco Domenico Ventucci. Ti auguriamo, caro Domenico, una pronta guarigione e un ritorno immediato a Ponte, per averti di nuovo all’opera come amministratore”.  
Il circolo territoriale del Partito Democratico di Ponte esprime solidarietà nei confronti del sindaco di Ponte dott. Domenico Ventucci per lo sconcertante episodio di cui è stato vittima.
Nel condannare con forza questo ed ogni altro atto di violenza, da tutti gli iscritti un augurio di pronta guarigione.
Achille Biele: “La Direzione e la Redazione del quattordicinale “Benevento”, che ha sede nel territorio di Ponte, augurano al sindaco Dott. Domenico Ventucci, fatto oggetto stamani di una brutale ed immotivata aggressione, la completa guarigione e il rapido rientro nelle sue funzioni di primo cittadino del comune sannita.
On. Mario Pepe:”Mi sento profondamente vicino al sindaco Domenico Ventucci per l’atto vile, malvagio efferato a cui è stato inaspettatamente sottoposto evidenziando nel disbrigo degli ‘affari’ amministrativi grande sensibilità umana ed istituzionale. Sono convinto che riprenderà con più lena, con più forza l’azione amministrativa per il bene della Comunità di Ponte e per il rilancio delle autonomie locali.
Con amicizia e affetto”.
Luisa Fusco-Assessore all’Istruzione del Comune di Torrecuso: “Sono rimasta stupefatta ed incredula appena che ho saputo la notizia di quel che è accaduto all’amico Domenico Ventucci. Condanno fermamente il vile gesto e sono sicura che a breve Domenico, persona perbene, tornerà nella sua Comunità pontese che ha bisogno di averlo presto di nuovo all’opera come amministratore e come professionista.

La Giunta ed il gruppo consiliare di maggioranza del Comune di Ponte esprimono la propria solidarietà al sindaco Domenico Ventucci per l’inaudito ed ingiustificabile atto di violenza di cui è stato vittima.La grande disponibilità ed umanità verso tutti del primo cittadino del nostro Comune, mai ci avrebbe fatto pensare che potesse verificarsi un episodio simile; tanto più che il gesto è stato compiuto da un dipendente che questo ente aveva provveduto ad assumere regolarmente; trasformando la sua precedente posizione di precario a dipendente effettivo a tempo indeterminato.Rinnovando la nostra solidarietà al Sindaco ed amico Domenico Ventucci, nonché ai suoi familiari, gli auguriamo una pronta guarigione e che possa rientrare quanto prima alla guida della nostra comunità.
L’associazione ” Ponte e Dintorni”:Il tragico episodio che ha interessato il sindaco, dott. Domenico Ventucci, ha creato sgomento e tristezza in tutti noi.
In attesa della sua certa e pronta guarigione manifestiamo la nostra totale solidarietà al sindaco ed ai suoi familiari”.

martedì 29 novembre 2011

Elenco completo Governo Monti

Presidente del Consiglio
Mario Monti

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
Antonio Catricalà (segretario del Consiglio dei Ministri)
Giampaolo D'Andrea (Rapporti con il Parlamento)
Antonio Malaschini (Rapporti con il Parlamento)
Carlo Malinconico (Editoria)
Paolo Peluffo (Informazione e Comunicazione)


Ministri senza portafoglio

Affari europei
Ministro: Enzo Moavero Milanesi

Turismo e sport
Ministro: Piero Gnudi

Coesione territoriale

Ministro: Fabrizio Barca

Rapporti con il Parlamento
Ministro: Piero Giarda

Cooperazione internazionale e l’integrazione
Ministro: Andrea Riccardi


Ministri con portafoglio

Affari Esteri
Ministro: Giuliomaria Terzi di Sant'Agata
Sottosegretario: Marta Dassù, Staffan de Mistura

Interno
Ministro: Anna Maria Cancellieri
Sottosegretario: Carlo De Stefano, Giovanni Ferrara, Saverio Ruperto

Giustizia
Ministro: Paola Severino Di Benedetto
Sottosegretario: Salvatore Mazzamuto, Andrea Zoppini

Difesa
Ministro: Giampaolo Di Paola
Sottosegretario: Filippo Milone, Gianluigi Magri

Economia e Finanze
Ministro: Mario Monti
Vice Ministro: Vittorio Grilli
Sottosegretario: Vieri Ceriani, Gianfranco Polillo

Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti
Ministro: Corrado Passera
Vice Ministro: Mario Ciaccia (Infrastrutture e Trasporti)
Sottosegretario: Guido Improta (Infrastrutture e Trasporti)
Sottosegretario: Claudio De Vincenti, Massimo Vari (Sviluppo Economico)

Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

Ministro: Mario Catania
Sottosegretario: Franco Braga

Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
Ministro: Corrado Clini
Sottosegretario: Tullio Fanelli

Lavoro e Politiche sociali con delega alle Pari opportunità
Ministro: Elsa Fornero
Vice Ministro: Michel Martone
Sottosegretario: Cecilia Guerra

Istruzione, Università e Ricerca
Ministro: Francesco Profumo
Sottosegretario: Elena Ugolini, Marco Rossi Doria

Beni e Attività Culturali
Ministro: Lorenzo Ornaghi
Sottosegretario: Roberto Cecchi

Salute

Ministro: Renato Balduzzi
Sottosegretario: Adelfio Elio Cardinale

domenica 27 novembre 2011

Monti’s budget plans shrouded in fog

Mario Monti
Mario Monti has undergone a baptism of fire in his first 10 days as Italy’s new prime minister – the Milan stock market has slumped while bond yields have climbed relentlessly to levels that, if sustained, would demand an international bailout the eurozone cannot afford.
And yet topping the agenda of a highly anticipated cabinet meeting on Friday was discussion of draft laws on bilateral agreements with Mauritius, San Marino and the Cook Islands, and a bill to stop harmful anti-fouling systems on ships whose ill effects include penis growth on female whelks.
High quality global journalism requires investment. 
Having placed their faith in the former economics professor and his unelected team of technocrats as antidote to years of scandals and paralysis under Silvio Berlusconi, Italians are getting a little nervous.
With everyone waiting to know where the budget knife will fall, there is still no clarity on Mr Monti’s planned emergency measures. An official statement saying cabinet discussions “touched briefly on the Italian situation” did little to inspire confidence.
Nor did the cabinet discuss the urgent appointments of deputy ministers and top officials, which have apparently been stalled by the main political parties in their refusal to lend direct support to Mr Monti’s caretaker government.
“He and his ministers have either said nothing at all or poured out lots of words that said nothing,” said James Walston, political scientist at the American University of Rome. “They are going to have to do a lot of communicating if they are going to get anywhere.”
Within this fog of uncertainty, the cabinet injected a modicum of urgency. “Ministers launched a discussion to identify the operative course to take to define the package of measures to adopt in the shortest time possible,” the government intoned, quoting Mr Monti as saying his reforms would be “equitable and incisive”.
According to leaks from politicians, the urgent task is to plug an estimated hole of €15bn to €20bn ($20bn-$27bn) in next year’s budget to keep Italy on track to eliminate its deficit by 2013, as demanded by the EU.
Measures that parliament will be asked to approve before Christmas could include imposing a property tax abolished by Mr Berlusconi, plus a limited wealth tax on top earners, and an increase in excise duties and value added tax. Local governments could also face further cuts in their budgets.
Despite the slow start, Mr Monti’s government could nonetheless last longer than expected, with general elections not due until early 2013.
“No one dares to take the responsibility of bringing him down,” said Mr Walston, noting how Germany’s Angela Merkel and Nicolas Sarkozy of France embraced Mr Monti and lifted Italy back onto the international stage in Strasbourg on Thursday.
Mr Berlusconi’s earlier threats that he could “pull the plug” on the government are looking hollow, with dissident MPs in his centre-right People of Liberty party set to disobey any such order. Caught by photographers this week, the ex-prime minister looked a haunted man as he took a coffee in Milan following a court appearance at one of his three trials.
“No one wants elections,” a leading politician told the Financial Times. “Voters would punish us,” he said, pointing to opinion polls showing 60 per cent of Italians backed Mr Monti.
However, a closer look suggests that confidence might be short-lived. Only 18 per cent of Italians support an across-the-board property tax, while nearly half oppose suggested changes in labour laws making it easier for companies to hire and fire.
Mr Berlusconi’s media empire is already portraying Mr Monti – a former adviser to Goldman Sachs, the investment bank – as a lackey of big business and the Germans. One daily owned by the Berlusconi family demanded to know how Mr Monti could reveal his plans to Ms Merkel, who called them “impressive”, before informing parliament.
And yet Mr Monti’s careful deliberations are giving rise to anxiety in Brussels, where EU officials note his talk of taking “the economic cycle” into account in implementing austerity and tailoring measures according to growth.
Italian economists suggest that Mr Monti is not so wedded to the “blood and tears shock therapy” pushed by Brussels and Frankfurt, and that surprises could be in store.

FONTE: ft.com

venerdì 25 novembre 2011

Comunicato della Eav: «Da domani addio disagi», arriva il gasolio



25/11/2011 
L' Eav Bus comunica che domani il servizio riprenderà regolarmente su tutte le tratte servite poiché sono stati risolti i disservizi organizzativi che avevano causato il forte rallentamento del servizio. 
L'azienda, inoltre, in una nota, si scusa con gli utenti. In queste ore, da quanto si apprende, si stanno le operazioni di rifornimento di carburante presso tutti i depositi dell'azienda. 

Eav Bus Numero verde 800 05 39 39 

IL PULMINO DI FINI


Il Presidente della Camera cade in una gaffe istituzionale, un privilegio che oggi potrebbe costargli tanto



Ma come puo’ essere? Uno dei portavoce di quella oggi tanto cara istanza “Aboliamo il vitalizio agli ex parlamentari” si fa cogliere in contropiede su una sciocchezza, un piccolo favoritismo di cui non credo abbia stretta necessità. Il Presidente della Camera, camaleontico quanto immortale politico artefice di continui ricicli ad uso e costume del momento, si fa scoprire casualmente detentore indebito di un caravan da sette posti che dovrebbe servire ai deputati in trasferta.
Alcuni deputati che dovevano presenziare ad una manifestazione sportiva ufficiale, nella richiesta di utilizzo di un mezzo visto nell’autorimessa, si sentono rispondere così dal responsabile imbarazzato: “Mi spiace, quel van è a disposizione esclusiva del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Non posso fare trasportare voi, non ho l’autorizzazione”.
Cosa ha di così speciale questo pulmino blu? Nulla per gli assuefatti alla casta. La Lancia Phedra in questione era stata acquistata per un nobile motivo, ovvero ridurre le spese e i mezzi quando una piccola delegazione di deputati aventi diritto fosse diretta nella stessa destinazione. Purtroppo qualcosa è andato storto, perché Gianfranco avrebbe fatto oscurare i vetri, smontare i sedili posteriori e fatto caricare gli ingombranti giochi delle figlie e le bombole d’ossigeno quando nel weekend il Presidente della Camera ha bisogno di sfogare lo stress, andando in apnea.

Certo è che ne accadono di peggiori tra le mura d’oro dei privilegiati, ma era proprio il caso per un esperto e navigato politico che tenta un rilancio nei sondaggi e nell’opinione pubblica, riservarsi un così ridicolo quanto fastidioso servigio? Proprio nel momento in cui Europa e Mercati impongono (tramite il suo nuovo amico Monti) di stringere la cinghia e fare sacrifici?

Ma si sa, l’eterno delfino esce indenne da ogni pasticcio. Che sia una casa a Montecarlo o un pulmino ad incastrarlo, fa lo stesso, lui è sempre colui che ha rinnegato il fascismo, ed è sempre lo stesso uomo che ha “fucilato” Berlusconi. Agli eroi si perdona tutto. Verso Futuro e Libertà per l’Italia. Tuttavia l’unico futuro all’orizzonte è per la libertà d’Immersione. Ci si vede sottacqua.

Fonte: freedom24news.com

martedì 22 novembre 2011

Antonio Ciano intervista Nik Mancuso ( I )

Schifani e l’Antitrust di famiglia


A vigilare sul conflitto di interessi di Berlusconi arriva il fido Pitruzzella, che ha collaborato con lo studio legale intestato al figlio del presidente del Senato. Il nuovo presidente dell'Autorità garante della concorrenza è stato anche, per anni, consulente di Totò Cuffaro
L’avvocato Giovanni Pitruzzella, 52 anni di Palermo, è il nuovo presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, meglio conosciuta come Antitrust. È il successore di Antonio Catricalà, andato a Palazzo Chigi come sottosegretario di Ma-rio Monti. L’investitura è ufficiale: scelta, come da regolamento, dei presidenti Re-nato Schifani (Senato) e Gianfranco Fini (Camera), stretta di mano, ampi sorrisi e fotografie istituzionali al Quirinale. Non male per il governo Monti di larghe intese. L’uomo che dovrebbe tra le altre cose vigilare sul conflitto d’interessi di Silvio Berlusconi e di numerosi emuli italiani è un amico di Schifani al cubo: consigliere, avvocato, socio di famiglia.

Consulenze a raffica. Forse il governo Monti crede che per gestire il conflitto d’interessi sia necessario incarnarlo. Per conto di Schifani, offeso per una battuta di Marco Travaglio a Che tempo che fa, Pitruzzella ha chiesto al giornalista un milione e 750 mila euro, ottenendo dal giudice 16 mila euro. L’atto di citazione fu firmato da Pitruzzella e da Giuseppe Pinelli. Pinelli è il figlio di Nunzio Pinelli, che assieme al padre è socio di uno studio legale di rampolli con Roberto Schifani. Pitruzzella è un concentrato di consulenze perché insegna Diritto costituzionale a Palermo. È consulente giuridico di Raffaele Lombardo, governatore siciliano. Per Lombardo ha curato un parere su nove assunzioni in Regione ricevendo un compenso di 31 mila euro. E per la Regione Sicilia vanta un mucchio di incarichi: presidente in Commissione paritetica, consulente per la riforma dello Statuto speciale, consulente in Commissione bicamerale per le questioni regionali del Parlamento italiano. Non finisce qui. Fino a pochi giorni fa, Pitruzzella era consulente giuridico anche per il ministero della Salute di Ferruccio Fazio: incarico dal 14 gennaio 2010, 60 mila euro. E soprattutto, in carriera per gradoni, dal settembre 2009 è presidente di garanzia per la Commissione scioperi, ovviamente scelto dalla coppia Schifani-Fini. Prima di diventare presidente, tanto per cominciare, mentre il governo di B. si scioglieva, nel 2006 debuttò nella Commissione scioperi con una nomina last minute accompagnata dalle proteste dei sindacati: “Giudichiamo la scelta del tutto discutibile”.

L’onore di Cuffaro. A parte l’amicizia di Schifani, l’avvocato in Cassazione è stato per anni consulente del governatore Salvatore “Totò” Cuffaro, attualmente in carcere per i suoi rapporti con la mafia. Non si limitava a suggerire leggi e riforme, ha anche scritto un libro con Totò che pensava di candidarlo per le provinciali. Pitruzella & Cuffaro hanno dato alle stampe Il coraggio della politica. Mezzogiorno, federalismo e democrazia. Non è mancato coraggio a Schifani e Fini per indicare Pitruzzella, adorato a destra, apprezzato a sinistra. È stato anche l’avvocato in Sicilia di Vincenzo Visco, temuto ministro delle Finanze di Romano Prodi. Quando la Finanziaria nazionale obbligava i consiglieri palermitani di circoscrizione a ridursi il gettone – da 1. 200 euro ai più modesti 500 – l’avvocato Pitruzzella è intervenuto con un mega-esposto per 67 di loro. Il professore è in costante viaggio fra Palermo e Roma, amici politici di là, amici politici di qua. È socio di Magna Carta, la fondazione del senatore Gaetano Quagliariello (Pdl). Ed è proprio Quagliariello a vincere la corsa ai complimenti & congralutazioni, precedendo di un attimo Enrico La Loggia. Seguono a ruota: Confindustria, Regione Sicilia, Pdl, Api ma anche il Pd.

Indipendenza cercasi. Soltanto l’ex ministro Paolo Gentiloni si lascia sfuggire un dubbio: “Mi auguro che abbiano fatto la scelta più opportuna anche sotto il profilo dei requisiti necessari per un incarico così rilevante”. Siamo sicuri? La legge che istituisce l’Autorità (n. 287 del 1990) prevede che il presidente sia “scelto tra persone di notoria indipendenza che abbiano ricoperto incarichi istituzionali di grande responsabilità e rilievo”. Non parliamo della “notoria indipendenza”. Escluse le consulenze, il curriculum di Pitruzzella è quello che è. Sarà il successore di Francesco Saja, ex presidente della Corte costituzionale; di Giuliano Amato, ex presidente del Consiglio; Giuseppe Tesauro, ex avvocato generale presso la Corte di giustizia europea. Proprio Tesauro concluse un’indagine sul dominio televisivo di Mediaset, prontamente dimenticata da Catricalà. Chissà se Pitruzzella aprirà quel cassetto.

FONTE: Il Fatto Quotidiano

lunedì 21 novembre 2011

Stipendio barbieri di montecitorio

Truman: 11.000 euro al mese
...
la cifra è sbagliata in difetto , si parla si stipendio lordo al mese , ma si devono calcolare le 14 mensilità , che vanno aggiunte , inoltre lo stipendio loro dei collaboratori tecnici aumenta con il passare del tempo , fino ad arrivare a 152'970 euro , che divisi per 12 fanno gli undicimila euro al mese (lordi) che truman ha indicato in facebook.
Quindi un barbiere che ha trenta anni di anzianità a Montecitorio guadagna in busta circa 9700 euro lordi , calcolando nei 12 mesi la tredicesima e la quattordicesima si arriva a circa undicimila.
neanche un capo area di una banca guadagna così , o un manager di basso livello (manager di aziende sotto i 500 dipendenti) per dire.
Manager e direttori di banca , comunque , possono essere licenziati in un secondo, naturalmente.
Praticamente nessun lavoro a tempo indeterminato guadagna cifre simili , nel settore privato.
...
Purtroppo i conti di Truman sono parzialmente corretti , ovvero lo stipendio di un barbiere a fine carriera è di 9700 euro lordi al mese , ma se si divide la paga annuale su 12 mensilità e non su 14 come vengono pagate adesso (si hanno la tredicesima e la quattordicesima) si arriva agli undicimila di Truman.
Dato che molti dei barbieri ormai sono vicini alla pensione (a 53 anni) ha ragione Truman.
Poche balle , non rilasciate comunicati stampa , vogliamo vedere le buste paga!
...

fonte:
http://www.linkiesta.it/blogs/radio-berlino/fatela-finita-i-barbieri-di-montecitorio-sono-indispensabili

Reintrodotta la possibilità per i parlamentari di distribuire fondi per i propri collegi. Il fondo passa da 50 a 150 milioni

Maxiemendamento, via libera in commissione Legge stabilità, 150 milioni per la legge Mancia.

La commissione Bilancio del Senato ha approvato la legge di stabilità e il relativo maxi-emendamento del governo alla legge di stabilità. La maggioranza ha votato a favore, il Pd si è astenuto, Idv ha votato contro mentre il terzo Polo non ha partecipato al voto. Il testo sarà in aula domattina per essere licenziato in giornata.
Intanto, nelle pieghe del ddl Stabilità, arriva anche il rifinanziamento della 'legge mancia' in base alla quale i fondi sono decisi dai parlamentari per i loro collegi. Lo prevede l'emendamento omnibus al ddl Stabilità presentato dal relatore, Massimo Garavaglia (Lega), che destina 150 milioni di euro per il 2012-2013 al "finanziamento di interventi urgenti finalizzati al riequilibrio socio-economico e allo sviluppo dei territori e alla promozione di attività sportive, culturali e sociali" previste dalla legge di Stabilità del 2010.

L'emendamento rifinanzia di 100 milioni per il 2012 e di 50 milioni per il 2013 la legge dello scorso anno che stanziava 50 milioni per l'anno in corso. A sua volta questa norma riprendeva una disposizione della Finanziaria del 2003 che fu rifinanziata nei tre anni successivi.

Il nome di questa legge è dovuto al meccanismo in base al quale i soldi stanziati verranno ripartiti: sarà una risoluzione bipartisan delle commissioni Bilancio di Camera e Senato a indicare le opere a cui andranno i fondi ("attività sportive, culturali e sociali" dice l'emendamento del relatore)
e che in passato hanno riguardato molti piccoli interventi di qualche decina di migliaia di euro (associazioni, parrocchie, oratori, società sportive, ecc) specie nei piccoli comuni dei collegi di senatori e deputati.

FONTE: repubblica.it

domenica 20 novembre 2011

FENESTRELLE - LAGER DEI SAVOIA / come venivano uccisi i prigionieri napoletani

I parte
 

II parte

Crisi, rating: la casta degli "AAA" a rischio estinzione?




CRISI,RATING - Solo quattordici. Questo il numero dei paesi del mondo che attualmente godono del più alto rating del credito, la AAA, da parte delle tre principali agenzie di rating. Un club esclusivo che potrebbe ulteriormente restringersi, tanto le radici della crisi sono profonde. Ritorno al passato: quando nel 1998 l’ agenzia Moody’s annunciò che il Giappone avrebbe perso il suo prestigioso rating sovrano, la tripla A, scoppiò una bomba sul mondo finanziario.
Si trattava della prima volta che un’agenzia di rating osava affrontare (e sfidare) una grande potenza mondiale, nel caso specifico la seconda del pianeta, denunciando il suo livello di debito. Quando, il 5 agosto scorso, la sorella-rivale Standard & Poor’s ha fatto lo stesso con gli Stati Uniti, detronizzando il paese con un colpo di downgrade, a malapena il mondo finanziario è uscito dal suo torpore estivo. Certo, la classe politica americana si è un po’ agitata, ma il taglio del rating non ha appesantito i costi di finanziamento dello Zio Sam. Da poco più del 2,50%, quando la mannaia S&P si è abbattuta, il tasso dei titoli di Stato a 10 anni è sceso, passando al minimo storico di 1,67% un mese e mezzo dopo, e oscilla oggi intorno al 2%.
I conti sarebbero probabilmente più dolorosi se la Francia, sotto supervisione da parte di Moody’s perché è il paese tripla A più indebitato, dovesse condividere questo destino perché il suo mercato obbligazionario è meno profondo e meno liquido. Tuttavia potrebbe non tradursi in un dramma. Al massimo cadrebbe ad AA +, come gli Stati Uniti, che è una nota di credito di tutto rispetto. Anche se in gioco è soprattutto l’onore nazionale, motivo per cui le autorità faranno di tutto per proteggere questo tesoro di guerra. Il Club degli AAA si sta dissolvendo come neve al sole negli ultimi anni. E’ diventato una specie a rischio estinzione. Oggi sopravvivono solo quattordici paesi, ma il numero sembra destinato a calare.
La crisi, innescata dai mutui subprime statunitensi a metà del 2007 e il cui “cursore” si è spostato sul debito sovrano nella zona euro nel 2010, è lungi dall’essere conclusa, come dimostrano i differenziali di rendimento a lungo termine nell’area dell’euro, dove il mercato obbligazionario si è disintegrata negli ultimi mesi e in cui coabitano un tasso dell’ 1,75% per il debito tedesco a 10 anni e del 28% per quello della Grecia.
La crisi è stata a lungo confinata nei paesi cosiddetti periferici dell’Europa, ma rischia ora di infettarne il cuore, quello dei padri fondatori, a cominciare dall’ Italia che è ancora una volta è tra i "paesi del Club Med" termine dispregiativo usato dai tedeschi prima della selezione dei paesi che avrebbero fatto parte della prima ondata della moneta unica. La Francia non fa eccezione: lo spread tra titoli di Stato francesi e tedeschi a 10 anni ha raggiunto un livello record di 190 punti base nella giornata di Martedì.
Guardando il ranking delle tre principali agenzie di rating, Standard&Poor’s, Moody’s e Fitch, gli Stati che ad oggi conservano il primato in classifica con tutte e tre le agenzie, sono soltanto 6 nell’Eurozona, 11 in Europa e 13 in totale nel mondo.
Gli unici superstiti che mantengono la tripla A nell’Eurozona, sono la Germania, l’Olanda, l’Austria, la Finlandia, il Lussemburgo e la Francia, anche se quest’ultima sembra sempre sempre più a rischio di lasciare il club della tripla A. Del resto, nessuna delle altre 5 nazioni può considerarsi completamente al sicuro. Gli altri Stati europei, non appartenenti all’Eurozona, che possono fregiarsi del prestigioso titolo sono la Danimarca, la Svizzera, la Norvegia, la Svezia e il Regno Unito, mentre, per quanto riguarda le nazioni extraeuropee, gli unici a far parte della casta sono soltanto 2, dopo il downgrade degli Stati Uniti avvenuto la scorsa estate, e sono il Canada e lo Stato del Singapore. Vista la congiuntura economica attuale e considerato il rischio, da più parti evocato, di uno scenario di recessione molti analisti ed esperti del settore, prevedono che in un futuro, forse non molto lontano, il circolo degli eletti sia destinato a scomparire. Starebbe lentamente morendo, per colpa della crisi globale, ma anche perchè ormai svuotato della sua utilità: considerato l’andazzo, potrà ancora esistere un debito totalmente senza rischi?

FONTE: forexinfo.it

L’invasione del Sud sul Colle più alto

Una consultazione non si nega a nessuno. Ma, ci chiediamo, se durante quei colloqui Mario Monti abbia compreso le sottili e fantasiose differenze esistenti nelle strategie e nelle tattiche, nelle proposte e nelle promesse, di Io Sud, Noi Sud, Noi per il Partito del Sud, Forza del Sud, Alleati per il Sud e Lega Sud Ausonia. Ognuno a consulto con una delegazione. L'avrà capito?

FONTE ilgiornale.it

Italy debt web: Who owes what to whom?


ITALY

GDP: €1.2 tn Foreign debt: €2 tn
€32,875 Foreign debt per person
163% Foreign debt to GDP
121% Govt debt to GDP
Risk Status: HIGH
Italy has a large amount of debt, but it is a relatively wealthy country compared with Greece and Portugal. However, doubt about Italy's leadership and fears that its debt load could grow more quickly than the Italian economy's capacity to support it have left the markets jittery. France is most exposed to Italian debt.
Source: Bank for International Settlements, IMF, World Bank, UN Population Division
Notes on the data: The Bank for International Settlements data, represented by the proportional arrows, shows what banks in one country are owed by debtors - both government and private - in another country. It does not include non-bank debts. Only key eurozone debtors and their top creditors are shown. Although China is known to hold European debt, no comprehensive figures are available.
GDP figures are the latest complete 2010 figures from the IMF. The percentage of gross government debt to GDP is also the latest IMF calculation.
Overall gross external (or foreign) debt is taken from the latest 2011 World Bank/IMF figures and includes all debt owed overseas, including that owed by governments, monetary authorities, banks and companies. Gross external debt per head of population is calculated using the latest medium variant population figures from the UN Population Division.

FONTE : bbc.co.uk
approfondisci su:  http://www.bbc.co.uk/news/business-15748696

sabato 19 novembre 2011

PERCHE' DOBBIAMO ACQUISTARE I PRODOTTI DEL SUD

Perchè la colpa del mancato sviluppo economico del sud italia è anche nostra!
Nostra e in massima parte di uno statalismo nordista che ha stabilito da lungo tempo che Noi Meridionali dobbiamo essere un popolo di consumatori e non di produttori per poter assicurare ad una gran parte di settentrionali un tenore di vita migliore e perpetuo.
Noi non possiamo pensare che altri vengano a risolvere i nostri problemi. Non possiamo sperare che il nord ci metta al passo con la economia nazionale ed europea. Avere una simile speranza è pura follia. Il sud italia deve risorgere con le proprie forze, innanzi tutto, con le proprie potenzialità, con la propria intelligenza, con la tenacia e la volontà di tutto un popolo.

L'ORO ROSSO CI APPARTIENE PER DENOMINAZIONE DI ORIGINE,
PER CULTURA E PER TRADIZIONE.
  PREFERIAMO LA PRODUZIONE DI DITTE DI CASA NOSTRA.
Bisogna ridurre la dipendenza macroeconomia dal Nord, favorendo la produzione interna delle regioni meridionali. Le importazioni dal Nord sono una delle principali cause del deficit delle regioni meridionali.
Lucio Barone

Quando si acquista un prodotto, bisogna fare molta attenzione, leggere l'etichetta, e verificare che anche il confezionamento sia fatto al Sud, in questo modo e solo in questo modo, si trasferirà o manterrà, a seconda della residenza del consumatore, almeno il sessanta percento del valore del prodotto nella zona di origine.

PERCHE' LA NOSTRA POVERTA' STA PRINCIPALMENTE
NEL FATTO CHE PRODUCIAMO SOLTANTO IL 10% DI QUELLO CHE CONSUMIAMO.

Solo per fare due conti si può affermare che se il trenta per cento dei Meridionali che stanno al Nord, dovesse indirizzare una spesa nel settore alimentare di prodotti del Sud pari a 250 € per famiglia al mese, ciò corrisponderebbe ad un incasso per le regioni del Sud di 9.000 miliardi di euro all'anno pari a 180.000 posti di lavoro ... e se i Meridionali del Sud, al posto di comprare i panettoni e i prodotti delle mutinazionali e delle aziende toscopadane, fossero più accorti, ovvero meno pilotabili dalla pubblicità , e acquistassero di più i prodotti locali, in breve tempo ritornerebbe a Cesare ciò che è di Cesare.

Va aggiunto che privilegiando l'acquisto dei prodotti del Sud italia, ove questi sono disponibili, prima ancora di conseguire il trasferimento del corrispettivo in denaro nei luoghi di produzione, modifica l'orientamento commerciale della distribuzione, sempre tesa, pur con qualche sotterfugio, ad accontentare il cliente, e l'orientamento commerciale a sua volta sposta gli equilibri industriali rendendo più appetibili meccanismi produttivi più prossimi alle aree d'interesse.
La concorrenza farà il resto.

alt


Si è scritto molto sulla cosiddetta "Questione Meridionale", libri, trattati, saggi, tesi, Leggi, normative e regolamenti ma infine si è fatto poco o niente. Molti autorevoli esponenti del mondo politico ed economico hanno cercato di dare diverse spiegazioni del fenomeno di impoverimento progressivo del Sud italia ma non hanno mai applicato l'equazione risolutiva del problema e questo sicuramente solo per opportunismo più che per incapacità professionale. Infatti il "problema Sud" non è mai stato risolto perché ciò sarebbe stato contrario, come lo è tuttora, agli interessi di una certa parte della nazione quindi tutti i governi che si sono succeduti, dall'unificazione dell'Italia ad oggi, ligi ed ubbidienti ai veri padroni della vaporiera, hanno attinto con imperterrita spudoratezza alle ricchezze del Sud, procedendo ad un depauperamento territoriale e sociale mai avvenuto in tutto il resto del mondo.

Ciò nonostante il Sud è ancora in piedi, come se fosse sostenuto da una fonte inesauribile di ricchezze.

Solo questa azione, operata da noi CONSUMATORI MERIDIONALI, potrà generare in breve tempo un volano finanziario in grado di sostenere l'ampliamento e la replicazione degli apparati produttivi del Sud, ribilanciando così il baricentro produttivo nazionale

(liberamente tratto dall'articolo di D. Iannantuonio- 2003)


CURIAMO CON ACCANIMENTO LA SCELTA E LA RICERCA DI TUTTI I PRODOTTI TRADIZIONALI MERIDIONALI FACENDO CAPIRE ANCHE AL VICINO DI CASA CHE IL CONSUMO ESCLUSIVO DI:
PASTA PRODOTTA AL SUD ITALIA
FORMAGGI PRODOTTI AL SUD ITALIA
SALUMI PRODOTTI AL SUD ITALIA
VESTITI PRODOTTI AL SUD ITALIA
MOBILI PRODOTTI AL SUD ITALIA
SCARPE PRODOTTE AL SUD ITALIA
PRODOTTI ALIMENTARI PRODOTTI AL SUD ITALIA
VACANZE, SOLE E MARE AL SUD ITALIA TANTO PER COMINCIARE,

CONSENTIRANNO AI NOSTRI FIGLI, A TUTTI I GIOVANI DELLE NOSTRE TERRE, PIU' OCCASIONI DI LAVORO

FONTE: iocolibri.it


Parole profetiche dette il 24 nov 2010 riguardo al mondo globalizzato e dell’Euro.

Nigel Farage, Co-Presidente del Gruppo EFD ( Europa di Libertà e Democrazia ) al Parlamento Europeo di Strasburgo, il 24 novembre del 2010. 

UN ESTRATTO SIGNIFICATIVO DEL SUO DISCORSO AL PARLAMENTO EUROPEO:
“Siete delle persone davvero, molto, molto pericolose. La vostra ossessione col creare questo Stato dell’Euro, significa che siete felici di distruggere la democrazia. Sembrate felici che milioni di persone siano povere e disoccupate! Incalcolabili milioni debbono soffrire affinché possa continuare il vostro sogno dell’Euro. Beh! Non funzionerà.   ..Se deruberete i popoli della loro “identità”, se li deruberete della loro “democrazia”, rimarrà loro solo il nazionalismo e la violenza! Posso solo sperare e pregare che il progetto dell’Euro venga distrutto dai mercati prima che ciò accada”. – Nigel Farage
Questi potenti della globalizzazione economica sono davvero pericolosi perché con le loro assurde richieste risultano degli “spietati” e “insaziabili” squali, sembra che il loro obiettivo sia danneggiare l’Europa, portarla al fallimento. E’ come se vogliono volontariamente provocare il caos generale negli Stati.. Il crollo economico è l’inizio.. quale altro loro folle piano ne deve seguire?

FONTE: youtube.com

Nord "padre" del debito pubblico

Fonte: sole24ore